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Medici di famiglia in Basilicata sul piede di guerra, il sindacato: «Troppa burocrazia, poco personale e tempi lunghi per le prestazioni»

POTENZA – Anche i medici di famiglia sul piede di guerra in Basilicata. Il consiglio regionale della Fimmg (la Federazione dei medici di famiglia, appunto) Basilicata ha infatti dichiarato lo stato di agitazione della categoria e una serie di iniziative a sostegno della vertenza.

A determinare la decisione una serie di disagi e disfunzioni elencate in una nota a firma del segretario regionale Antonio Santangelo, a cominciare dal «costante malessere della categoria – si legge – derivante da un insostenibile carico di lavoro aggravato dalla carenza di personale amministrativo e infermieristico a supporto dei medici di famiglia; carichi di lavoro soprattutto di natura burocratica che sottraggono tempo alla cura dei pazienti».

MEDICI DI FAMIGLIA SUL PIEDE DI GUERRA IN BASILICATA

Il consiglio regionale della Fimmg evidenzia inoltre che «i lunghi tempi di attesa delle prestazioni di secondo livello (visite specialistiche di controllo ed esami strumentali) stanno determinando un montante stato di disagio nella popolazione che rischia di minare inevitabilmente il corretto rapporto fra medico di famiglia e cittadino (si veda le ripetute richieste di ristampa delle prescrizioni a causa di agende delle prestazioni intasate o con date non disponibili). I sempre più numerosi pensionamenti, uniti alla carenza di medici disponibili – prosegue l’associazione di categoria -, stanno mettendo in grave difficoltà non solo i servizi di continuità assistenziale ma anche l’assistenza primaria (con mancata copertura di zone carenti e il conseguente aumento dei massimali ai medici in servizio) con l’inevitabile ricaduta sulla qualità dell’assistenza sanitaria di primo livello».

La Fimmg denuncia, ancora, «il persistente silenzio da parte della Regione Basilicata che continua ad ignorare le sollecitazioni manifestate a più riprese dalla Fimmg, in ultimo un sostegno economico relativamente ai costi dell’energia» e ritiene «grave il mancato avvio del confronto per la definizione del nuovo Accordo integrativo regionale (l’ultimo risale ormai al 2008), che dovrebbe ridisegnare la nuova organizzazione della medicina generale non solo in linea con il recente Accordo collettivo nazionale (firmato ormai a marzo 2022) ma che dovrebbe rappresentare le fondamenta del futuro assetto del sistema delle cure primarie in linea con gli obiettivi delineati nel Pnrr».

L’organizzazione sindacale evidenza infine «che l’ultima delibera regionale (n. 202200948 del 30 dicembre 2022) di approvazione del Piano operativo territoriale 2022 continua ad ignorare le forme aggregative della medicina generale (Aft e Uccp».)

I SINDACATI DI CATEGORIA PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE

Alla luce di tutto questo, la Fimmg Basilicata «dichiara lo stato di agitazione della categoria e auspica che le altre organizzazioni sindacali della medicina generale lucana dichiarino anche loro la mobilitazione della categoria, sollecita le organizzazioni di difesa dei cittadini nonché le associazioni di malati cronici a sostenere un movimento di opinione che stimoli la politica ad assumersi le proprie responsabilità».

Infine, conclude la nota, «promuove un’assemblea generale dei medici di famiglia lucani da organizzare quanto prima in assenza di risposte immediate della Regione per decidere le ulteriori forme di protesta».

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