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«Ridare speranza alla nostra gente attraverso una forte azione politica e sociale per fronteggiare la crisi». Grande preoccupazione per il settore dell’auto e proposta di un nuovo piano industriale regionale sostenibile, l’appello dei vescovi lucani
Nella prima domenica di Avvento, i vescovi della Basilicata hanno fatto appello a “ridare speranza alla nostra gente” attraverso una forte azione politica e sociale per fronteggiare la crisi di alcuni ambiti economici, in particolar modo per il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro nel settore dell’auto che nella regione lucana si sviluppa intorno allo stabilimento Stellantis di Melfi.
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«Di assoluto rilievo è l’emergenza del settore auto – hanno dichiarato i sette vescovi delle diocesi lucane – per gli impatti indiscutibili di crisi e di tenuta del tessuto sociale ed ambientale che esso ha nella nostra Regione». Per la conferenza episcopale, «i dati e le informazioni recenti non sono confortanti – hanno sottolineato – Come emerge da report accreditati si registra un sostanziale arretramento sul piano occupazionale, con conseguenti preoccupazioni anche in presenza di piani di industrializzazione che prevedono la produzione di nuovi modelli, come ad esempio il caso dell’azienda Stellantis».
L’APPELLO DEI VESCOVI LUCANI: «RISTABILIRE LA STRATEGICITÀ DELLO STABILIMENTO DI MELFI»
«Occorre necessariamente ristabilire la ‘strategicità’ dello stabilimento di Melfi. Siamo consapevoli che la crisi del settore è complessa e va approcciata in maniera sistematica. Sono necessari accordi e visioni coraggiose ed innovative a partire da alcuni temi e scelte fondamentali. È tempo di agire in modo coordinato – hanno aggiunto i vescovi – coinvolgendo le parti sociali, l’Europa, il Governo nazionale e le istituzioni locali. Insieme siamo chiamati tutti a costruire una visione di futuro per la nostra Basilicata, in cui la crescita economica vada di pari passo con la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente».
Nel loro appello i vescovi lucani segnalano anche altre necessità nei settori delle infrastrutture, delle nuove politiche industriali, degli investimenti nella formazione, delle politiche attive del lavoro (LEGGI IL DOCUMENTO INTEGRALE DEI VESCOVI LUCANI).
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