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Ignazio Olivieri e don Angelo Tataranni

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Al luminare della medicina il 35% delle preferenze (il parroco di Matera si ferma al 21%): oltre 20mila i lettori che hanno scelto fra i 30 nomi proposti dal Quotidiano del Sud

POTENZA – Dalla consultazione web proposta dal Quotidiano del Sud emerge che il personaggio lucano del 2016 è Ignazio Olivieri: sugli oltre 20mila voti espressi il medico ha consolidato ulteriormente il proprio vantaggio sul secondo (don Angelo Tataranni) attestandosi su 7.247 voti (il 36% delle preferenze espresse dai nostri lettori sul sito quotidianodelsud.it/basilicata). Per il suo diretto inseguitore – per giorni in testa alla classifica virtuale dopo la consultazione partita il 15 dicembre – ben 4.280 voti e il 21% dei consensi.

I VOTI DEFINITIVI

A contendersi la terza piazza del nostro particolare podio c’è una coppia ben assortita: da un lato Maurizio Bolognetti (per il segretario lucano dei Radicali 1.608 voti, pari all’8%) e dall’altro Vito Chico Postiglione (1.586 preferenze per il pilota lucano).

Ma chi sono i magnifici dieci premiati dai click dei nostri lettori? Olivieri è il presidente della Società italiana reumatologia e direttore dell’unità operativa complessa di reumatologia dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. Si è laureato all’Università degli Studi di Pisa, dove si è anche specializzato in reumatologia. Dirige anche il dipartimento di reumatologia della Regione Basilicata. Nell’anno appena trascorso è stato protagonista di un importante convegno internazionale a Matera sulla sindrome di Behcet, convegno durante il quale gli è stato tributata una standing ovation per i meriti acquisiti sul campo nella cura del morbo: un lungo applauso per il professore in conclusione dei lavori del 17th International Conference on Behçet’s Disease, svoltasi sotto il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Basilicata, dell’Apt di Basilicata, delle Province e dei Comuni di Matera e Potenza, dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”, dell’Azienda sanitaria locale di Matera e degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Potenza e Matera. Nutrita la partecipazione degli stranieri che, fra relatori e partecipanti: tra le 160 presenze (dal Giappone erano giunti in 30 e dalla Turchia in 28, in 22 dal Regno Unito e 13 dagli Usa), per l’Italia il relatore più atteso era proprio il lucano Olivieri, porta bandiera di un’eccellenza tutta lucana visibile anche la sua equipe: i reumatologi Salvatore D’Angelo, Pietro Leccese, Angela Padula e Michele Gilio del San Carlo di Potenza, Carlo Palazzi del Madonna delle Grazie di Matera e l’oftalmologa Loredana Latanza di Napoli.

Don Angelo Tataranni, invece, 53 anni, parroco materano della Chiesa di San Rocco, è molto conosciuto in città per il suo impegno: dall’accoglienza alla solidarietà nei confronti delle fasce sociali meno abbienti, don Angelo è un vero e proprio punto di riferimento e da ultimo nel corso delle festività natalizie che stanno per concludersi ha allestito accanto all’altare della propria parrocchia un albero che ha idealmente abbracciato i cittadini meno fortunati accogliendone le richieste in decine e decine di bigliettini (venerdì prossimo, giorno dell’Epifania, i desideri dei parrocchiani e dei fedeli saranno esauditi).

Discorso a parte per Maurizio Bolognetti: irriverente quanto puntuto “cane da guardia” in fatto di temi ambientali – dal petrolio all’inquinamento – il radicale lucano ha caratterizzato il proprio Natale con una campagna informativa e di sensibilizzazione in linea con l’originalità che lo contraddistingue, ovvero la consegna di una barattolo di aria pulita da consegnare ai vertici Eni, dopo un flash mob in solitaria davanti al Centro Olii di Viggiano in cui non gli è stato concesso di entrare. Grande la riposta dei suoi seguaci sui social network, a conferma che la militanza politica può andare ben oltre la rappresentanza “ufficiale” nella massima assemblea elettiva della Regione (i Radicali non esprimono consiglieri in via Verrastro).

Staccato di una ventina di voti il pilota Postiglione, a guidare la pattuglia degli inseguitori composta tra gli altri da Terryana D’Onofrio (1.032 e 5% dei voti), Vincenzo Tiri (482 voti e 2%), fermo alla stessa percentuale condivisa con il leader Cisl Nino Falotico (446 preferenze), Gianni Fabbris (386), Salvatore Jacobellis (369 voti) e Viviana Verri (331), come a dire che la politica e la militanza – di cui sono espressione benché in termini diversi gli ultimi 4 di questa sotto-classifica – nei gusti dei lettori del nostro sito seguono lo sport sulla carta “minore” e meno noto (la karateca di Sant’Arcangelo il prossimo 28 gennaio compirà vent’anni) ma anche il gusto (il pasticcere di Acerenza premiatissimo per il suo panettone con olio extravergine d’oliva trainerà in questo 2017 il marchio di famiglia verso il compimento dei primi 60 anni d’attività).

Se Falotico stacca i “colleghi” Angelo Summa della Cgil (1% con 291 voti) e Carmine Vaccaro della Uil (stessa percentuale ma meno della metà delle peferenze: 133), Fabbris rappresenta i movimenti ambientalisti nati sulla scia della grande mobilitazione di Scanzano Jonico oltre a rappresentare le istanze degli agricoltori di un territorio, il Metapontino, che ha tutte le carte in regola per competere nei mercati nazionali e internazionali. Iacobellis raccoglie la stessa simpatia arrivatagli dai vertici istituzionali e politici dopo la terza intimidazione subita negli ultimi anni, anche dopo aver lasciato la carica di sindaco di Scanzano: un segnale, forse, anche da chi chiede più sicurezza e presidio del territorio in una zona-cerniera sempre più al centro degli appetiti criminali.

Altri numeri e curiosità dalla classifica che – non ci stancheremo mai di ripeterlo – non rivendica assolutamente il primato di essere completa o esaustiva, come peraltro segnalano e testimoniano le tante sollecitazioni pervenuteci tramite i nostri canali social dai lettori che in queste due settimane ci hanno indicato più di un nominativo con cui, a loro parere, integrare le “candidature”. E allora: se colpisce lo 0% di personaggi di rilevanza nazionale come Claudio Santamaria – lucano di nascita per le origini di Senise (96 voti) – così come quello della rettrice dell’Unibas Aurelia Sole (86 voti), qualcosa in più ci saremmo aspettati anche dall’amatissima Francesca Brienza: per il volto tv del canale dedicato alla Roma non è servita la campagna che pure il nostro account twitter ha intercettato nei tweet con hashtag «brienzina» – appena 179 le preferenze messe in sicuro, almeno fino a ieri sera è bene ricordarlo.

Infine merita un discorso a parte il risultato altrettanto deludente di Simone Zaza: dai lettori del Quotidiano del Sud appena 2014 voti (1%), forse legato alla performance non proprio da incorniciare agli Europei culminata con l’errore dal dischetto contro la Germania. Il talento di Bernalda, nella sua esperienza al West Ham, sembra la copia sbiadita del bomber che con i suoi gol nonostante la panchina ha contribuito a propiziare lo scudetto della Juventus. Chissà cosa riserverà il futuro di Sir Simone Zaza, approdato da Metaponto alla Londra del post-Brexit  nella Premier League. Un passaggio a suo modo storico se lo si guarda con gli occhi lucani: Zaza, infatti, è il primo calciatore lucano a giocare nella massima categoria inglese, dopo che un altro materano aveva calcato i campi d’Oltremanica, Gianvito Plasmati con la maglia del Leyton Orient Football Club (squadra sempre londinese), e dopo che Gigi De Canio aveva allenato il Queens Park Rangers Football Club di Briatore. L’attaccante è partito in prestito con obbligo di riscatto vincolato al numero di partite  disputate. 

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