Tutti seduti nella sala del Santa Loja per l'assemblea della Lega dilettanti. In basso da sinistra Rinaldi, De Luca e Sibilia (unico con la mascherina)
7 minuti per la letturaPOTENZA – Un vice prefetto, Ester Fedullo, autorizza lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Comitato regionale della Lega dilettanti di Basilicata. Un parlamentare, Cosimo Sibilia (Forza Italia) non di certo per motivi di lavoro legati alla sua carica politica arriva in Basilicata nella sua veste di presidente della Lega dilettanti, violando le norma del Dpcm sullo spostamento tra regioni. Un viaggio per cui non ci si può neanche appellare ai motivi di necessità.
Un avvocato, Luca Lorenzo, chiede, con lettera ufficiale inviata altri al Prefetto di Potenza – e per conoscenza anche tra gli altri ai carabinieri, al ministro della Salute Speranza, al presidente della Regione, Bardi e al suo assessore Leone, e anche alla Procura della Repubblica – di impedire lo svolgimento dell’iniziativa vista la “situazione di grave pericolo per la salute pubblica – così nel testo – in quanto le elezioni sono state indette senza considerare la grave situazione epidemiologica che metterebbe a serio rischio la salute di tutti gli operatori impegnati nelle operazioni elettorali, nonché i rappresentanti delle società votanti e i candidati stessi, non essendo stato previsto un protocollo adeguato atto a garantire le condizioni igienico sanitarie, in spregio alle norme che hanno prorogato la sospensione di convegni, congressi e altri eventi”.
Richiesta di sospensione rimasta lettera morta per la Prefettura di Potenza ma presa in considerazione dei carabinieri del Comando provinciale e da quelli della Stazione di Tito che sono intervenuti nella sala congressi dell’hotel Santa Loja di Tito scalo dove oltre alle elezioni, che hanno visto una sola lista e un solo candidato alla presidenza eletto per alzata di mano si è svolto un vero e proprio convegno, oltre che una serie di interventi nonché l’approvazione del bilancio – sul tema “Il calcio dilettantistico giovanile” con tanto di: “Solidarietà, divertimento, aggregazione, inclusione” e “Amicizia rispetto lealtà”.
E saltano all’occhio, visto quanto accaduto, in negativo proprio le parole “aggregazione” – vietata ai comuni mortali – e “rispetto”. Rispetto che nel caso del convegno, perché elezione a parte di convegno si è trattato come dimostrano anche i video postati sul profilo Facebook della Ldl Basilicata (video poi rimossi) che sarebbe mancato nei confronti di chi i Dpcm li rispetta e di chi, invece, li ignora a piè pari.
Ma torniamo a quanto accaduto nel pomeriggio dello scorso 7 gennaio. O meglio a cosa – autorizzazione del vice prefetto di Potenza – ha fatto sì che nella sala congresso dell’hotel Santa Loja si venisse a creare un vero e proprio assembramento (da alcune immagini si nota che in alcuni punti della sala c’erano persone sedute l’una accanto all’altra ignorando il distanziamento e alcuni, come quelli seduti al tavolo della presidenza, senza mascherine) e cosa ancor più grave si tenesse un convegno che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone – fossero state anche venti la sostanza non cambierebbe – nonostante già con il Dpcm dello scorso 18 ottobre, come messo nero su bianco anche dall’avvocato Luca Lorenzo nella sua lettera in cui chiedeva al Prefetto di revocare l’assemblea, fossero vietate, per contenere la pandemia da Sars Covid-19, tutte le attività “convegnistiche o congressuali, con la sola eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza”.
Non a caso in Lombardia e Piemonte le stesse elezioni si sono sì svolte ma con modalità a distanza mentre in Basilicata, invece, il vice prefetto ha dato il via libera alla “modalità in presenza”. Nella richiesta di autorizzazione – ora nelle mani dei carabinieri insieme a tutta la documentazione che è stata portata via l’altra sera – il Comitato regionale avrebbe chiesto il via libera perché impossibilitato a svolgere le elezioni a distanza. Non solo. Sarebbe stato garantito che i partecipanti avrebbero solo dovuto procedere alle operazioni di voto e che sarebbero stati adottati tutti i protocolli sanitari.
Ma le immagini mostrano ben altro. C’è stato anche chi (parlano una serie di immagini oltre che i video poi rimossi da Facebook) ha pensato di farsi il tipico selfie di ordinanza che mostra come la sala fosse gremita.
Ora i carabinieri stanno esaminando tutta la documentazione portata via. Un esame che c’è da scommetterci sarà minuzioso e che vedrà un’attenta analisi, parola per parola, sia di quanto scritto nella richiesta di autorizzazione, sia di quanto scritto dal vice prefetto che ha autorizzato quello che poi a tutto gli effetti è stata un’assemblea con tanto di convegno.
Per non parlare poi di come verrà valutata la presenza del parlamentare Cosimo Sibilia che si è spostato in un’altra regione senza che sussistessero i motivi previsti dai Dpcm.
Non è escluso che la Procura della Repubblica aprirà un fascicolo soprattutto se, e questo speriamo non accada mai, l’assemblea non dia origine a un focolaio da Sars Covid-19 perché in questo caso si potrebbe configurare l’epidemia colposa. Al momento, infatti, le contestazioni sarebbero di natura amministrativa anche se ora tutto è al vaglio dei carabinieri ed eventualmente della Procura della Repubblica.
La denuncia dell’avvocato Lorenzo che aveva chiesto una sospensione
«In Lombardia e Piemonte le stesse elezioni si sono svolte con modalità a distanza»
Tornando all’avvocato Luca Lorenzo, dopo avere inviato e protocollato lo scorso 5 gennaio la richiesta di revoca dell’autorizzazione concessa in precedenza, il vice prefetto ha risposto inviando il testo di autorizzazione in cui è scritto “si ritiene che la consultazione elettorale possa svolgersi limitando le attività alle mere operazioni di voto e fermo il rispetto delle misure di prevenzione contenimento del contagio da SarsCov2 quali, a titolo di esempio, il contingentamento degli ingressi, la sanificazione costante delle superficie e del materiale utilizzato per la votazione, la distribuzione di soluzione disinfettante per le mani ai partecipanti nonché il rispetto delle norme in materia di distanziamento sociale al fine di evitare assembramenti e di uso di dispositivi di protezione individuale”.
Questa l’autorizzazione concessa. In pratica poi è stato fatto ben altro.
E alla luce di quanto poi si è verificato nella sala congressi dell’hotel Santa Loja l’avvocato Luca Lorenzo ha rincarato la dose e ha inviato nella serata del 7 gennaio una nuova nota in Prefettura.
“In data 7 gennaio – si legge – come segnalato, presso l’hotel Santa Loja di Tito Scalo si è tenuta l’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche del comitato regionale di Basilicata della Figc. In tale occasione, si è provveduto allo svolgimento di una vera e propria assemblea congressuale, nella cui occasione ha partecipato anche il presidente della Lega nazionale dilettanti Cosimo Sibilia, con l’illustrazione delle relazioni programmatiche, il dibattito, gli interventi e infine le votazioni, il tutto alla presenza di oltre 80 persone intervenute”. La manifestazione “è quindi avvenuta in spregio alle norme emanate a contenimento dell’emergenza pandemica, contenute nel decreto legislativo 125 del 2020, nella legge 74 del 2020 e nel Dpcm del 3 dicembre del 2020 articolo 1 lettera O che vieta espressamente attività riconducibili a convegni, congressi o assemblee”. Non solo. L’avvocato Lorenzo ha anche rimarcato come il tutto si sia svolto “contravvenendo” alla nota prefettizia “prot. 834/5 – 1 2021 18, con la quale si autorizzava lo svolgimento limitato alla sola consultazione elettorale ed alle mere operazioni di voto, per altro con l’adozione di misure di prevenzione, nella fattispecie assenti. Tali circostanze sono state accertate dai Carabinieri interventi in assemblea, nella cui circostanza hanno compilato relazione di servizio, nonché dalla diretta streaming dell’assemblea congressuale, trasmessa anche con diretta facebook, la cui registrazione è rinvenibile sulla pagina Lnd Basilicata al link: https://www.facebook.com/lndbasilicata/videos/412139316778088 (filmato poi rimosso nella serata del 7 gennaio ndr) da cui si evince inequivocabilmente il grave ed imprudente comportamento”.
Pertanto “stante le gravi violazioni poste in essere – ha concluso l’avvocato Luca Lorenzo – contravvenendo, per altro, anche a specifiche prescrizioni imposte si chiede di voler adottare i provvedimenti opportuni”.
Insomma quelle che dovevano essere solo ed esclusivamente operazioni di voto – almeno stando all’autorizzazione concessa dal vice prefetto – di fatto si sono trasformate in un convegno vero e proprio che ha visto un centinaio di persone riunite in un’unica sala ma soprattutto che hanno violato quanto previsto dai Dpcm.
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