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Nel giorno del ritorno a casa, il Picerno prova a togliersi qualche sassolino dalle scarpe attaccando in maniera netta il sindaco della città capoluogo Mario Guarente, e il presidente del Potenza Calcio Salvatore Caiata. Il legale della società Vizzino, il vice presidente Curcio e il direttore generale Greco ritornano sulla querelle stadio “Viviani”: «Nelle ultime settimane ne abbiamo sentite di tutti i colori. Il Potenza e il Comune hanno approfittato di noi e della nostra situazione di emergenza. Avevamo trovato un accordo tra le parti nel quale avremmo usufruito del Viviani a prezzi modici, così come accaduto al Potenza quando anni fa chiese ospitalità al Picerno».
«Il sindaco ingiustamente ci accusa di non aver pagato – ha aggiunto – quando possiamo ritenerci il principale azionista della società del Potenza nelle ultime stagioni. Abbiamo versato, prima della nostra retrocessione in D, 80 mila euro, circa dieci a partita in anticipo nonostante poi molte giornate siano saltate causa Covid. Nessuno ci ha rimborsati.
Oggi c’è stato chiesto di versare otto mila euro a partita con costi gonfiati che non sono stati giustificati. Chiediamo rispetto e chiarezza da parte del sindaco che fa finta di non sapere e dall’associazione Potenza 1919». Prima di avere l’ok per il “Curcio” la società melandrina era stata invitata a trovare una sede alternativa al Viviani prima della gara contro il Messina e a una settimana dalla sfida contro il Catania: «Il sindaco non sa che occorrono settimane per avere l’ok per usufruire di un’altra sede. Abbiamo pagato 8 mila euro, puntualmente, al Potenza per giocare in un impianto vecchio e che cade a pezzi.
C’è stato chiesto di riconoscere circa duemila euro in più per riparare al danno fatto alle giovanili quando il campionato non era ancora iniziato. Questo atteggiamento va condannato, valuteremo se intraprendere una azione legale nei confronti della società del Potenza».
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