Franco Lerda
3 minuti per la letturaL’ultima volta in quello stadio finì 2-0 per i padroni di casa: era il 2008. Ma l’anno prima, 17 giugno 2007, quella rete capolavoro di Delgado regalò un sogno al Potenza. Era la gestione di Postiglione presidente e Arleo allenatore del cuore, era l’anno dei giovani terribili Lolaico, Dettori, Berretti e Nolè. Tornare al “Ciro Vigorito”, già Santa Colomba di Benevento, rievoca sempre dei ricordi indelebili, quelli della promozione in Prima Divisione, della festa dei diecimila al Viviani, degli oltre 1500 tifosi impazziti di gioia.
I ricordi torneranno imperterriti nella mente di tutti, specialmente degli oltre 350 che fino a ieri sera avevano acquistato i biglietti per assistere alla sfida di questa sera (ore 20,45 – arbitro De Angeli di Milano) che ha ben chiaro – oggi come allora – il duello impari tra Davide e Golia. “Il Benevento – ha detto mister Lerda – è la squadra da battere. Hanno esperienza e qualità. Può essere deleterio concedergli spazio, dobbiamo essere attentissimi.
Di solito però la squadra che costruisce, lascia spazi agli avversari e dobbiamo essere bravi ad approfittarne. Un buon risultato ci darebbe una mano, specie dal punto di vista psicologico”. Ecco, la testa: e il Potenza arriva alla undicesima giornata di campionato con qualche certezza in più, ma ben consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga e, in questa fase iniziale, è anche in salita. Lerda ci sta mettendo molto del suo e, a suo dire, ha ricevuto anche risposte incoraggianti dall’attenzione e dalla disponibilità dei calciatori che sono pronti a calarsi nella parte, a patto e condizione che – sempre per dirla come ha detto il tecnico – non si alzi troppo la pressione e l’asticella delle aspettative.
Il Potenza, in pratica, al Vigorito vorrà provarci sapendo che uscire con i punti potrebbe dare smalto ulteriore per proseguire il lavoro senza perdere di vista anche le difficoltà di un calendario arduo, che si apre stasera e che proseguirà in rapida successione con le sfide a Catania, Picerno, Cerignola e Crotone, solo per ricordare le partite in programma nel mese di novembre.
Più che su chi mandare in campo, la questione principale attiene a come entrarci, con la giusta mentalità: “Alcuni devono ancora recuperare dopo la vittoria contro il Sorrento – ha detto Lerda – mancheranno Laaribi e Schiattarella, dopodiché capiremo anche come gestire qualche altro acciacco. Sono molto attento a chi lascio in panchina. Le partite oggi si vincono grazie soprattutto al contributo di chi subentra. Sto valutando tutta la rosa in questa fase. Con il tempo voglio monitorare le caratteristiche di ogni elemento a mia disposizione”.
Infine, un ultimo motivo da analizzare, una sorta di sfida nella sfida è il confronto tra Vigorito e Macchia. I due sono molto amici, il primo ha svolto un ruolo fondamentale nella discesa in campo del patron del Potenza nel mondo del calcio. Lo stesso ds Varrà è in rossoblù proprio su indicazione iniziale del presidente del Benevento. Eppure, Macchia ha detto no alle lusinghe dell’amico per acquisire Caturano. Il bomber, fresco di doppietta, è rimasto a Potenza e stasera potrà confermare che la decisione del suo presidente di trattenerlo al Viviani è stata quella giusta.
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