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La squadra del Potenza - immagine di repertorio

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LA SBM, in nome e per conto di altri soggetti non ancora identificati, ripresenterà una nuova offerta per acquisire il 100% del Potenza. E’ questo il contenuto della mail che è stata recapitata alla società rossoblù.

Alle 17 di ieri, infatti, scadeva il termine perentorio dato dalla Sbm al Potenza il giorno 26 aprile. Ma allo stesso tempo il Potenza era in attesa di una risposta alla controproposta inviata lo scorso 29 aprile, in cui si chiedeva di correggere i termini e di chiudere l’operazione entro la fine di maggio.

Ebbene, la Sbm ritiene decaduta la prima offerta, ma avendo ricevuto mandato dai suoi clienti, ne riproporrà una nuova, magari inserendo una proposta sull’iscrizione o anche rivedendo i termini economici della questione.

Ricapitolando quindi: la prima proposta è come se non esistesse più, qualche indicazione di massima Caiata l’ha data con la sua controproposta, per cui ne arriverà un’altra e la palla passerà ancora tra i piedi del presidente che dovrà prendere una decisione importante.

La perplessità del massimo dirigente rossoblù è certamente legata all’identità dei compratori. Perchè ormai è innegabile che la Sbm è un soggetto intermediario e che, probabilmente, potrà avere un ruolo operativo nel nuovo sodalizio in base alle proprie specifiche competenze tecniche, dato che come attività principale ha quella delle procure. Il soggetto interessato all’altra faccia della proposta, ossia il discorso immobiliare, è certamente un altro.

E qui risiede la parte determinante per poter effettivamente valutare la situazione: Caiata vuole conoscere l’acquirente, anche se non ha gradito il riferimento della Sbm all’esposizione debitoria definita dalla società milanese “irreversibile”.
«Aspettiamo – dice il presidente del Potenza – prenderò quattro o cinque giorni di tempo per riflettere».

Perchè l’atto di ieri della Sbm conferma che le intenzioni sono quelle di chiudere l’operazione, la trattativa per delega di altri. Ossia, non era un bluff da parte di nessuno, ma era sacrosanto per il presidente vedere meglio come stavano le cose.

Non è da escludere che nei prossimi giorni possa esserci anche un incontro tra le parti in causa per verificare “sul campo” se è possibile continuare a parlare, oppure è il caso di chiudere qui.

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