Il presidente del Potenza, Salvatore Caiata
2 minuti per la letturaECCOLO il cambio di mentalità che auspicavamo e che, ci auguriamo, possa rappresentare un punto di ritrovata serenità per lavorare e prepararsi al meglio alla realizzazione di una impresa. Il presidente Caiata dice: “Non siamo certo già retrocessi, guardiamo ai playout, ma vogliamo arrivarci in una condizione mentale e di gioco idonea. Vogliamo costruirci una identità di squadra. Se poi in questo nostro percorso di crescita riuscissimo a risalire e a evitare gli spareggi finali, ovviamente sarebbe molto meglio”.
In buona sostanza è quasi spiegato il motivo dell’esonero di Ezio Capuano: “Purtroppo stavo intravedendo un’altra volta l’avvio di una striscia negativa di risultati. Un solo punto in tre partite mi ha fatto riflettere. Diciamo che ho vissuto quel momento che io definisco ‘la solitudine del presidente’. Ho preso una decisione da solo, senza coinvolgere nessuno ed a maggior ragione senza aver ancora trovato un sostituto. Quello che mi ha spinto a cambiare ancora è stato il fatto che non vedevo evoluzioni, cosa che invece nel primo periodo della sua gestione avevo notato. Capuano lavora solo per difendersi e nella nostra situazione non si andava da nessuna parte. Abbiamo visto troppe partite nelle quali non ci abbiamo mai provato. Ora ho il sollievo di averlo sostituito bene”.
E questo pensiero viene fuori dalle indicazioni arrivate dal secondo tempo della partita contro il Foggia, quando la squadra ha prodotto diverse occasioni: “In quella ripresa siamo riusciti a mettere in difficoltà una squadra che è al quarto posto, mentre prima eravamo stati troppo rinunciatari”.
“Adesso dobbiamo continuare ad acquisire consapevolezza dei nostri mezzi, vorrei continuare a vedere la squadra del secondo tempo di domenica contro tutti gli avversari, compresa la Ternana con la quale non abbiamo nulla da perdere e che vogliamo affrontare a viso aperto”, ha continuato il presidente che poi si spinge in un bilancio più ampio: “Finora avremmo meritato qualcosa in più, ma dopo quello che ho visto nei ragazzi sono molto fiducioso per il futuro. Abbiamo iniziato un percorso che comporta sofferenza, ora non viviamo un momento felice, ma prima o poi il vento dovrà cambiare. Non voglio più pensare a quello che è stato finora, guardiamo avanti con convinzione, miglioreremo dal punto di vista della forma, del gioco e soprattutto della capacità di offendere. E nella maniera migliore possibile vogliamo arrivare al rush finale, se poi riusciremo a tirarci fuori sarà molto meglio”.
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