La pornostar Lisa Torrisi
5 minuti per la letturaIntervista esclusiva a uno dei miti dell’hard italiano, ospite venerdì 1 e sabato 2 ottobre dell’Erotik Festival di Tito
TITO (PZ) – Sul fatto che la Basilicata sia una terra particolarmente perbenista e forse un po’ bigotta, oltre che portatrice di una religiosità ancestrale e a volte particolarmente caustica, non ci sono dubbi. Poi capita che un gruppo di giovani organizzatori pensino a due giorni di un festival “sopra le righe”. E’ ciò che succederà i prossimi trenta settembre e primo ottobre con il “Basilicata Erotik Festival”. Mai in Lucania si è avuto una manifestazione di questo tipo. Al Cycas di Tito Scalo, nel quartiere fieristico ci saranno circa venti professioniste dell’erotico e dell’hard, tra queste le conturbanti e bellissime: Valeria Curtis, Vanessa Sardi, Rossella Visconti, Valery Vita, Chantal La Perla e Pamela Lolli. Previste all’interno della manifestazione spettacoli e sexy animation, più diverse aree dedicate ai massaggi, a una cena erotica e al bdsm (giochi sessuali – erotici di sado-masochismo).
Madrina del festival sarà una star internazionale del porno, un vero mito di questo genere che ha saputo però anche fare altro, lavorando anche nel cinema tradizionale, si tratta dell’avvenente e affascinante Lisa Torrisi. Non si concede spesso a interviste, se non via mail, ma per il Quotidiano del Sud fa una gentile eccezione.
Lisa, in Basilicata non si è mia fatta una manifestazione del genere. In cosa consiste?
«Ci sono delle artiste che fanno dei loro spettacoli in maniera molto studiata, con dei bellissimi costumi. Siamo tutti professionisti, non abbiamo nulla a che vedere con la volgarità o con qualcosa di negativo. Credo sia una cosa carina e simpatica, porteremo un sferzata di erotismo e sensualità. Io ho avuto già modo di conoscere la Basilicata, con i miei spettacoli sono già stata giù. Ho trovato un pubblico molto curioso, spero che anche questa volta ci sia lo stesso risultato».
Lei ha lasciato per un po’ l’Italia. E’ un Paese un po’ indietro sulla concezione del porno e su spettacoli di questo genere?
«La mia proposta di cinema tradizionale l’ho ricevuta proprio dagli Stati Uniti. Sono stata a girare una commedia divertente horror. Devo dire che dopo questa proposta ne ho ricevute altre dieci italiane. Alla fine l’America è un po’ lo specchio di tutto. Mi porta fortuna, nei prossimi anni andrò spesso, ho firmato diversi contratti. Dico solo che l’Italia è un po’ più bigotta. Ci vuole tempo. Diciamo c’è più vergogna, quando si parla di erotismo e soprattutto di pornografia. Si vede, piace ma si fa di nascosto. Si ha paura di esprimersi pubblicamente. Dopo questa mia esperienza all’estero ho visto che l’Italia si è molto svegliata. Adesso ho girato il mio secondo film per il cinema italiano con Claudio Insinna e adesso tra novembre e dicembre girerò il terzo. L’Italia si è ripresa alla grande negli ultimi anni».
Qual è il ruolo del porno oggi? Visti i casi di cronaca, non si rischia troppo spesso l’emulazione di insulti, violenze, pratiche di sottomissione che mostrate nel film?
«Non ci dimentichiamo che ciò che succede sul set è preventivato. Io stessa ho rifiutato tante proposte che non mi piacevano. Anche la violenza non bisogna dimenticare che nel film è una finzione. Sono delle scene che vengono fatte da professionisti. Il rischio dell’emulazione si corre, lo vediamo nelle cronache che ci raccontano anche di ragazzini che cercano di emulare i performer. Il problema è stato internet. Oggi anche i minorenni possono accedere a questo mondo. Non è colpa nostra. La colpa è di chi lascia il mercato libero. Dal mio punto di vista ci dovrebbero essere più controlli, andrebbe meglio sia per noi che lavoriamo in questo settore sia per tutelare i ragazzini. Il porno non ha la funzione di essere emulato fisicamente, il porno è un sogno. Una persona che guarda i nostri film diciamo che sogna di essere l’attore stesso, ma sa che non potrà mai fare quello che vede. Non avrà mai dieci ragazze a portata di mano a fare triple, quadruple, e posizioni così innaturali. Il porno di per sé non è violenza. Il porno è un prodotto di compagnia e piacere».
Lei è una diva del porno, in questi anni come è cambiato l’approccio maschile e femminile a questo mondo?
«Devo dire che negli ultimi periodi, le donne si sono molto avvicinate alla pornografia. Alcuni studi dicono che le donne hanno superato perfino gli uomini. Forse hanno capito che la donna non deve per forza essere oggetto nel porno, ma complice e quindi quello che fa non è una sottomissione. C’è questo bell’avvicinamento, la donna ha meno timore del sesso e del suo corpo, è meno pudica oggi. Per quanto riguarda gli uomini: il porno piace a tutti dagli uomini laureati, ai grandi professionisti fino all’operaio. Chi è che non ama la sessualità?».
Il sesso sul set è da performer, facciamo posizioni anomale, siamo delle “macchine da guerra”
Se un astronomo guarda alle stelle come oggetto di studio e non riesce a godersi un cielo stellato, voi che lavorate con il sesso, riuscite nella vostra intimità a vivere in pieno un rapporto d’amore fisico?
«Noi riusciamo a dividere le due cose, dobbiamo farlo se siamo professionisti. Il sesso è una cosa, l’amore è un’altra. Il sesso da set è da performer, facciamo posizioni anomale, siamo delle “macchine da guerra”. Lì diamo il meglio e ci prepariamo fisicamente per dare il meglio. Nel rapporto personale, non c’è una sfida, non c’è un far vedere, è una gioia personale. Siamo un po’ come le attrici tradizionali, ma noi ci esprimiamo con il nostro corpo».
Secondo lei un giorno in Italia si arriverà a concedere anche a chi lavora nel porno la propria dignità familiare, cioè un giorno un bambino potrà dire a scuola per esempio : mio padre fa l’avvocato e mia madre fa la porno star?
«Spesso i compagni o le compagne dei performer hanno molta difficoltà, ma non tanto ad accettare il lavoro, ma il giudizio degli altri. Questo è un discorso prettamente italiano, all’estero sono molto più aperti. Secondo me poi si fa l’abitudine. Non c’è scambio di sentimento, spesso nemmeno ci si conosce tra attori. Io penso di sì, ci vorrà ancora del tempo ma arriveremo a questa conquista. Noi nasciamo nudi, la nostra natura ci porta ad essere così non bisogna avere vergogna del nostro corpo e della nostra sessualità, nel giusto contesto ovviamente».
Concludiamo. Cosa è per lei la Bellezza?
«La Bellezza è un qualcosa che ti fa scaturire un’emozione dentro. E’ l’accettazione di una forza interna».
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