L'allineamento al monte Croccia (foto dal blog Tra Cielo e Mandarini)
5 minuti per la letturaIl sito sulle Dolomiti Lucane è uno degli ultimi scoperti: dai reperti archeologici trovati nelle vicinanze pare sia stato frequentato dalla tarda età del Bronzo fino al IV secolo a.C.
ROMA – Mancano pochi giorni al solstizio d’inverno, che si verifica il 21 dicembre, e già 3mila anni fa era una data attesa nelle Stonehenge italiane, da Petre de la Mola in Basilicata ai megaliti della valle del Belice in Sicilia. I calendari in pietra italiani risalgono quasi tutti alla Tarda Età del Bronzo e sono stati costruiti con la stessa tecnica di Stonehenge in Gran Bretagna, «che consiste nell’osservare la posizione del sole nel giorno più corto o più lungo dell’anno e creare dei «punti di mira», ha spiegato l’archeoastronomo Vito Francesco Polcaro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Fra gli ultimi scoperti c’è “Petre de la Mola” sulle Dolomiti Lucane che dai reperti archeologici trovati nelle vicinanze pare sia stato frequentato dalla tarda età del Bronzo fino al IV secolo a.C. Ma per stabilire con precisione la sua “età” «sono necessari gli scavi archeologici, in programma grazie al finanziamento della Regione Basilicata, attraverso il Parco di Gallipoli Cognato» ha rilevato l’archeologo Emmanuele Curti, consigliere del Parco di Gallipoli Cognato. Il complesso è un affioramento naturale di roccia calcarea che è stata modificata, ha spiegato Polcaro, «sovrapponendo una lastra ad una spaccatura naturale della roccia per creare una galleria che permette di osservare il Sole al tramonto del solstizio d’inverno. Lo stesso giorno, e solo in quello, a mezzogiorno il Sole appare dallo stesso punto di osservazione in una piccola fenditura artificiale a sinistra della galleria, dando l’avviso del fenomeno che si verificherà al tramonto». Nel giorno più corto dell’anno, il Sole nel suo moto apparente nelle costellazioni dello Zodiaco raggiunge la massima distanza rispetto al piano dell’equatore terrestre. Da questo periodo in poi le ore di luce cominciano ad allungare e per questo, ha osservato Polcaro, «sin dalla preistoria è stato attribuito al solstizio d’inverno il significato sacro del trionfo della luce sulle tenebre». Secondo l’esperto il luogo potrebbe essere stato usato a scopo religioso per celebrare cerimonie che coinvolgevano più persone perché nelle vicinanze sono stati scoperti anche altri punti di osservazione: sono rocce contrassegnate da graffiti e a volte da bacini artificiali nella roccia.
Anche sul Monte Stella nel Cilento, c’è un calendario simile. Si chiama “Preta ru Mulacchio” che nel dialetto cilentano, significa «Pietra del Figlio Illegittimo» perché era associato anche ai riti di fertilità. «Il complesso – ha detto Polcaro – è stato frequentato fino agli anni ’50: le donne passavano nella galleria perché nelle credenze popolari la roccia fecondata dal Sole diventava capace di fecondare». Altri megaliti di questo tipo si trovano in Sicilia nel Belice, risalgono al 1700 a.C e sono delle grandi lastre a forma di triangolo che servono a osservare la posizione del Sole quando sorge nel giorno del solstizio di inverno e d’estate. Infine in Puglia, a Trinitapoli, ci sono buche scavate nella roccia, allineate con la direzione del Sole, nel solstizio d’inverno e d’estate.
L’EVENTO La due giorni dedicata al Solstizio d’Inverno torna puntuale il 21 dicembre di ogni anno nel cuore del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, dove esiste uno dei siti archeologici tra i più importati a livello europeo ed è il complesso megalitico “Petre De La Mola” sul Monte Croccia, risalente a 12mila anni fa. Il comune e la Pro Loco “Olea” di Oliveto Lucano (Matera) in collaborazione col Gruppo Archeologio Lucano, organizzano per il terzo anno consecutivo un grande evento per la valorizzazione di questo sito. Si partirà con il convegno “Il megalite, con valenza archeoastronomica, di Petre de La Mola ed i suoi contermini in Italia Meridionale” che si terrà martedì 20 dicembre alle ore 10:30 nel Salone del complesso architettonico di Cristo flagellato (ex Ospedale S. Rocco) a Matera. Nel corso dell’incontro oltre ai saluti da parte dei sindaci dei comuni di Oliveto Lucano, Accettura, Calciano, del presidente del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane e del presidente della Pro Loco “Olea” avranno inizio gli interventi da parte di 6 relatori esperti in astronomia ed archeologia. L’incontro sarà moderato dalla giornalista freelance Enza Martoccia. In pomeriggio gli ospiti raggiungeranno Oliveto Lucano per effettuare una visita guidata nel centro storico, dopodichè seguirà presso la Chiesa Madre “Maria SS. Delle Grazie” il Concerto di Arpe Viggianesi ed una passeggiata tra i forni ed i portoni del centro storico con musiche natalizie e gli Zampognari di Terranova del Pollino. In serata “Gran Falò” con mercatini natalizi, “Banda Olivetese La Cima e Il Maggio” e degustazione di prodotti tipici. Mercoledì 21 dicembre in mattinata dopo le riprese format della PiccolaGrandeItaliaTV seguirà una visita al Frantoio Oleario della Famiglia Sica e ai panifici locali con degustazioni della tradizione natalizia olivetese. Alle ore 14:30 è previsto il raduno e partenza per il Monte Croccia – Località “Petre de La Mola”- per assistere al fenomeno del “Solstizio d’Inverno” ovvero per osservare l’ultimo raggio di sole che penetra nella fenditura del Megalite” con visita guidata a cura di Giovanni Ricciardi . Alle 15:30 osservazione della “Ierofania” ed a seguire sarà servito Te e cioccolata calda ai piedi del “Monte Croccia” al suono di musiche della tradizione natalizia.
Il sindaco di Oliveto Lucano, Antonio Romano, ha dichiarato: “Il contributo per la realizzazione dell’evento, che rientra tra le iniziative di valorizzazione del patrimonio immateriale della Regione Basilicata , è stato assegnato all’Amministrazione Comunale di Oliveto Lucano con D.G.R. n. 625/2016 – Fondi PO FESR 2016-2020 ed è gestito dalla Pro Loco “Olea”. Inoltre è fondamentale l’aspetto legato alla collaborazione continua tra i tre comuni che gravitano intorno alla riserva antropologica di Monte Croccia, Accettura, Oliveto Lucano e Calciano con i quali abbiamo già una collaborazione amministrativa in corso”. Il presidente della pro loco “Olea”, Saveria Catena, ha invece spiegato la proficua collaborazione stipulata dal 2009 con il Gruppo Archeologico Lucano, in particolare con il professor Leonardo Lozito che essendo vice direttore nazionale Gruppi Archeologici d’Italia, contribuisce a valorizzare il sito archeologico facendo giungere in Basilicata esperti di fama internazionale provenienti dal mondo dell’astronomia e dell’archeologia.
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