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Un momento della Raccolta Caritas a Potenza

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POTENZA – «Potenza riparte dal bello». Marina Buoncristiano della Caritas diocesana ha definito con queste parole il senso profondo dell’iniziativa “Un Sacco di solidarietà.

Un’iniziativa che ha coinvolto volontari e parrocchie del centro storico e che ha contribuirà a dare un aiuto concreto a chi, soprattutto con la pandemia, ha avuto e sta avendo problemi economici. A tarda mattinata erano già 800 i chili di derrate raccolte. A fine della giornata saranno 2 tonnellate.

«La città si conferma solidale – ha continuato Buoncristiano. Semplici cittadini ma anche esecenti del centro storico hanno voluto dare un segno concreto. È stata una modalità diversa e significativa di vivere la festa di San Gerardo. Una identificazione con il Patrono a partire dai poveri».

Qualche giorno fa proprio la Caritas, attraverso il suo rapporto “In bilico” aveva fotografato una situazione non certo rosea della situazione economica. Si è avuto un incremento del 101,7 per cento delle richieste di aiuto pervenute ai centri di ascolto rispetto al 2019. In tutto nel 2020 sono state accolte e sostenute a vario titolo 2.474 famiglie. Il rapporto ha messo in evidenza il fatto che il 91 per cento delle persone incontrate è di nazionalità italiana; in aumento netto gli uomini che «richiedono un sostegno, ad oggi sono il 52,6 per cento».

A ciò si aggiunge il fatto che «circa il 30 per cento delle persone ad oggi in carico alla rete dei centri di ascolto risulta stabilmente occupato».

Le categorie «maggiormente in affanno – è scritto nel rapporto – sono quelle della ristorazione, dei servizi e del commercio al dettaglio: un vero e proprio esercito di commessi, camerieri, personale impegnato nella refezione scolastica, operai che, in attesa della cassa integrazione, hanno visto crollare la loro capacità di far fronte a spese basilari».

Nel confermare che la pandemia ha contribuito a provocare “una crisi economica e sociale senza precedenti», il rapporto apre gli occhi su un mondo nel quale le persone sono «sempre più fragili», con «una madre su tre» che si è sentita «impotente e poco capace nel sostenere i figli nella gestione delle lezioni e dei compiti».

Il rapporto ha scoperto che «oltre il 72 per cento delle famiglie aiutate ha un reddito insufficiente»: a Potenza, «i problemi legati alle morosità causate dall’impossibilità di pagare i canoni di locazione stanno diventando strutturali, inducendo molte famiglie a ricercare soluzioni alloggiative più economiche».

I 23 centri di ascolto Caritas hanno elargito nel 2020, 17.896 pacchi alimentari (lo scorso anno era novemila). Dal punto di vista dei fondi stanziati, oltre 165 mila euro riguardano il sostegno al reddito; oltre 73 mila euro l’acquisto di prodotti alimentari e per l’igiene; oltre 437 mila euro erogati riguardano il fondo straordinario «Cantiere di fraternità».

Insomma un quadro tutt’altro idilliaco sottolineato anche dall’arcivescovo Salvatore Ligorio nell’omelia della messa che ha chiuso l’iniziativa “Un sacco di solidarietà”.

«Il momento storico che stiamo vivendo – ha detto – ci fa comprendere come non basti provvedere caso per caso al bisogno dei poveri, ma occorra agire sulle strutture che creano i poveri. Non è sufficiente mostrare la carità come ispiratrice dell’azione individuale. È necessario che essa ispiri nuove vie per affrontare il disagio sociale e per rinnovare profondamente dall’interno strutture, organizzazioni sociali, ordinamenti giuridici».

Citando Paolo VI l’arcivescovo si è soffermato sul termine “carità” che doveva rispondere a questi criteri: doveva essere intelligente, discreta, silenziosa, animata dal Vangelo. E ha concluso: «Chiediamo a san Gerardo di donarci il suo stesso sguardo e di infonderci il suo stesso sentire così che questa nostra città torni ad essere segno e primizia della santa città del cielo nella quale speriamo di essere introdotti proprio grazie alla carità vissuta giorno per giorno».

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