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Il font Lucanum con i simboli della Basilicata

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La iInformatica lancia un nuovo strumento per valorizzare le bellezze della Basilicata. Dalla A (i Sassi) alla Z (Volo dell’Angelo)

POTENZA – Essere lucani alla lettera. Ora si può, nel senso – e il gioco di parole si moltiplica – letterale dell’espressione. Grazie ai giovani creativi della società iInformatica Srls. Dopo aver sfornato il gioco da tavolo Lucanum a Natale, li ritroviamo alla vigilia di Pasqua a produrre niente di meno che un carattere tipografico.

Anche il font, brevettato, è stato battezzato “Lucanum”, e ha il medesimo obiettivo del gioco: la valorizzazione territoriale della Basilicata. Ma come si fa a raccontare una terra grande quasi 10.000 chilometri quadrati con l’alfabeto? Progettando ogni lettera con anima rinascimentale: bisogna infatti essere un po’ architetti e un po’ pittori, un filo ingegneri e un briciolo storici, un pizzico geografi e un pelo narratori (oltre che, ovviamente, grafici) per disegnare in ogni carattere un luogo della Basilicata.

Il lavoro è stato ideato dall’ingegner Vito Santarcangelo (amministratore unico della società) e realizzato dall’artista Gioele Gargano con il supporto di Alessandro D’Alcantara e Michele Di Lecce.

Dice Santarcangelo: «Il nostro progetto tipografico Lucanum, in linea con il percorso di valorizzazione territoriale intrapreso mediante il gioco da tavolo, è un esperimento creativo in cui ogni singolo carattere è il racconto della nostra terra. Utilizzando il font Lucanum è possibile viaggiare per la Basilicata. Infatti, uno scorcio dei sassi di Matera è presente nella lettera A, il ponte Musmeci è rappresentato nella lettera W, le tavole palatine nella lettera H, l’incompiuta di Venosa nella lettera L ed il cristo di Maratea nella lettera Y».

E non è finita qua (ovviamente, essendo 26 le lettere dell’alfabeto più le dieci cifre della numerazione araba): «L’enogastronomia – prosegue il manager – è raccontata dal caciocavallo podolico (lettera B ), dal pistacchio di Stigliano (lettera c), dal peperone crusco di Senise (lettera J), dalla Lucanica (lettera U), dalla fragola candonga (lettera V), dalla castagna munnaredda di Tramutola (numero 3). Sono presenti le nostre tradizioni come la Madonna di Viggiano e i suoi portatori (nella lettera R), i palmenti di Pietragalla (nella lettera G) e le attrazioni turistiche sono raccontate nella lettera X (maggio d’Accettura), nella lettera E (ponte alla Luna) e nella lettera Z (volo dell’angelo). Il tutto affiancato da monumenti, paesaggi e fauna

della nostra terra che vi invitiamo a scoprire utilizzando il nostro font e interagendo con i nostri canali social. Utilizzando il font Lucanum si racconterà ed esplorerà la nostra terra».

Per i lucani si tratta di una sorpresa da uovo di cioccolato del Paese delle Meraviglie: il font sarà infatti scaricabile gratuitamente proprio dal giorno di Pasqua mediante l’applicativo Lucanum (il Gioco della Basilicata)».

E’ ovvio che se dobbiamo scrivere una richiesta di rimborso al Fisco o se stiamo inoltrando una domanda per un concorso pubblico, il carattere Lucanum non è il più indicato.

I suoi creatori lo sanno bene e spiegano il senso più profondo dell’operazione: «Più che presentarsi come un “Font” in senso stretto – dicono da iInformatica – il progetto si presenta come un vero e proprio pezzo di design. In collegamento con la tradizione dei caratteri medievali che gli amanuensi applicavano ad inizio capoverso nelle trascrizioni, l’originalità di questo lavoro, è nel fatto che l’applicazione di un’immagine territoriale cosi specifica e “tradizionale” venga utilizzata come punto di partenza per la creazione di un vero e proprio carattere tipografico».

Dunque, tutti a viaggiare per la Basilicata nelle vacanze di Pasqua a cavallo dei trentasei simboli di Lucanum.

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