I volontari dell’associazione durante una delle raccolte di cibo. Valentina Loponte è la seconda da sinistra
INDICE DEI CONTENUTI
- 1 Quest’anno avete festeggiato un compleanno speciale, un’occasione anche per fare un bilancio del vostro impegno con Magazzini Sociali. Quali i traguardi più importanti raggiunti?
- 2 Quali i traguardi ancora da raggiungere per Magazzini Sociali?
- 3 Quali gli ostacoli incontrati lungo il percorso?
- 4 Nel rapporto con le istituzioni cosa auspicate?
- 5 Siete cresciuti anche grazie alla generosità dei cittadini. Siete soddisfatti della risposta della comunità al vostro impegno?
Nel 2016 nasceva il primo hub dell’associazione “Magazzini sociali”, Parla Loponte: «In 7 anni 112 tonnellate di solidarietà ed economia circolare, sorrisi e impegno»
POTENZA- Il 27 luglio del 2016, nasceva il primo hub dell’associazione “Magazzini sociali” per il recupero delle eccedenze alimentari nella nostra città. «Da quel giorno – scrive l’associazione in un post sui social – 112 tonnellate di solidarietà ed economia circolare, migliaia di visi, braccia che aiutano, sorrisi, impegno. Nel rispetto delle persone e del posto in cui abbiamo il cuore, avanti sempre, senza fermarsi mai».
Una ricorrenza speciale, festeggiata con il solito spirito ed entusiasmo dei volontari quotidianamente impegnati a dare sostegno concreto a chi ne ha bisogno. A Valentina Loponte, di Magazzini sociali, abbiamo rivolto alcune domande in occasione della ricorrenza per ricordare gli anni di impegno e crescita del progetto.
Quest’anno avete festeggiato un compleanno speciale, un’occasione anche per fare un bilancio del vostro impegno con Magazzini Sociali. Quali i traguardi più importanti raggiunti?
«Di traguardi ne abbiamo raggiunti molti, alcuni anche forse inaspettati ma sempre frutto della forte motivazione che ci anima. Sicuramente l’apertura del centro logistico eccedenze. Questo luogo, in cui quotidianamente svolgiamo le nostre attività, è stato un momento molto importante (inaugurazione il 13 settembre del 2021) soprattutto perché è il simbolo di una visione che vede l’associazione e tanti soggetti diversi (amministrazioni comunali, università, rete Caritas, enti del terzo settore, organizzazioni di categoria) protagonisti di un progetto che è sì di sostegno alimentare ma è divenuto nel tempo una buona pratica di economia circolare riconosciuta anche a livello nazionale, addirittura studiata da esperti della materia. Il centro è uno spazio aperto, aperto alla cittadinanza e ad ospitare eventi anche differenti da quelli della Mission progettuale. Anche avere la responsabilità e l’onore di poter parlare con i giovani, all’interno delle scuole della regione, è stato un traguardo importante che ci riempie di orgoglio».
Quali i traguardi ancora da raggiungere per Magazzini Sociali?
«Continuiamo a pensare e lavorare guardando al futuro. A settembre, ad esempio, abbiamo in programma gli Stati generali Magazzini Sociali, un vero e proprio cartellone di iniziative attorno ai temi della solidarietà, dell’economia circolare ma anche della ricerca attorno ai temi del cibo che può essere declinato in mille sfaccettature differenti. Il cibo parla di noi, parla dei territori, è sostenibilità oltre che solidarietà».
Quali gli ostacoli incontrati lungo il percorso?
«Non è stato semplice, a volte, fare comprendere che ogni fase del processo Magazzini sociali è regolata da procedure, protocolli da rispettare per noi e per chi della nostra rete fa parte. Volontari, donatori, aderenti al nostro progetto sanno che abbiamo protocolli Haccp da rispettare, leggi che consentono o meno un certo tipo di attività e che ne regolamentano ogni singola fase».
Nel rapporto con le istituzioni cosa auspicate?
«Una sempre maggiore collaborazione con lo sguardo rivolto verso il futuro della nostra città».
Siete cresciuti anche grazie alla generosità dei cittadini. Siete soddisfatti della risposta della comunità al vostro impegno?
«Dobbiamo tanto ai nostri concittadini che sono stati i nostri primi sostenitori. Dalle prime raccolte nei supermercati alla costituzione di una rete consolidata di donatori tutto è passato attraverso i nostri concittadini che ci hanno dato fiducia e sono stati i primi a promuovere e sostenere il nostro progetto e le nostre attività».
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