Da sin. don Vincenzo Mossucca e mons. Gianfranco Todisco
3 minuti per la letturaIl decreto di revoca parla di «grave scandalo» e «condotta ingiuriosa nei riguardi del vescovo» da parte di don Vincenzo Mossucca (che non potrà celebrare messa e confessare fino al 28 maggio 2018). La decisione della Diocesi una settimana dopo le parole pronunciate dal prete in chiesa
RAPOLLA – Una settimana dopo le parole infelici rivolte a monsignor Todisco in chiesa arriva la sospensione proprio per decisione del vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa. Don Vincenzo Mossucca, parroco di Rapolla, è stato sospeso dal servizio per un anno: non potrà celebrare messa né confessare, ma nel decreto di revoca si legge anche che non potrà «celebrare in pubblico sacramenti» e «predicare in chiese e oratori o in occasione di riunioni di fedeli».
Nel primo dei due fogli firmati da Todisco e dal cancelliere monsignor Ciro Guerra si argomenta che la decisione è stata presa «al fine di rimediare alla situazione di grave scandalo presso i fedeli della parrocchia Concattedrale San Michele Arcangelo e della Diocesi, nonché di indurre il sacerdote a rivedere la propria condotta».
Ma da cosa è nata la decisione della Diocesi? Esattamente una settimana fa, ovvero durante la celebrazione della messa di domenica 21 maggio, don Vincenzo alla fine della celebrazione eucaristica in cui una trentina di ragazzi aveva ricevuto il sacramento della confermazione, avrebbe usato toni poco lusinghieri nei confronti del vescovo Todisco, anch’egli presente alla messa. Il sacerdote, a detta di chi era presente, avrebbe criticato la gestione della diocesi da parte del prelato, in particolare l’atteggiamento nei confronti di alcuni sacerdoti.
«Una condotta gravemente scorretta nei confronti dei fedeli e ingiuriosa nei riguardi del vescovo», si legge nel decreto, nel quale si citano «le notizie e le prove debitamente raccolte» oltre a quelle acquisite «per conoscenza personale da parte del vescovo», stigmatizzando il comportamento di don Vincenzo che avrebbe «profittato della conclusione della liturgia per esternazioni gravi e fortemente inopportune, delle quali è giunta notizia anche alla stampa locale». Non solo: il caso ha avuto una grande eco anche per via di alcuni video di spezzoni della celebrazione eucaristica diventati virali: testimoniano il trambusto e le urla di alcuni fedeli verso l’ambone dove stava parlando don Vincenzo. In fondo, seduto, il vescovo Todisco che attonito assisteva alla scena.
Todisco – che tra un mese lascerà la guida della diocesi per andare in missione in Honduras e nei giorni scorsi aveva denunciato tangenti legati alle assunzioni in Fca – ha già nominato come sostituto di Mossucca il sacerdote Mauro Gallo, ma non tutti i fedeli hanno gradito la rimozione tanto che qualcuno di loro ieri si è dato appuntamento davanti alla cattedrale di Rapolla per protestare e nello stesso tempo solidarizzare con il parroco sospeso fino al 27 maggio 2018. Ma in difesa del vescovo Todisco si era espressa, la scorsa settimana, anche la Conferenza Episcopale della Basilicata: «deplorando» e «condannando» quanto accaduto e manifestando «fraterno sostegno» al vescovo di Melfi, la Ceb «riconosce il generoso e fedele servizio pastorale alla comunità diocesana che S. E Todisco ha profuso con amore e dedizione in tutti questi anni». Da qui il messaggio alla comunità rapollese, ancora incredula e scossa, «a perseverare nella preghiera, nella fedeltà alla chiesa e nel rispetto dei valori e dei ruoli istituzionali, religiosi e sociali, guardando al futuro con fondata speranza».
Mossucca, nato a Melfi nel 1977, è stato ordinato presbitero il 15 giugno 2002 e ha rivestito – fino alla revoca firmata l’altroieri – il ruolo di parroco della Concattedrale San Michele Arcangelo di Rapolla.
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