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Da sinistra Pieralice, Ligrani, Radini Tedeschi e Caccavale

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POTENZA – La sua opera è riuscita a imporsi per originalità, estro e per la tecnica utilizzata attraverso la quale, con maestria, l’artista potentino Massimiliano Ligrani è riuscito a comunicare emozioni, accompagnando lo spettatore in un mondo senza spazio e senza tempo, capace di far venir fuori la sostanza del pensiero che riesce a trovare approdo e comprensione nell’animo di chi la osserva.

Con l’opera “Keep moving forward” l’artista potentino Massimiliano Ligrani è stato premiato al Prix Grand Artiste nel corso di una cerimonia che si è svolta all’International College of Cannes, fondato nel 1931 da Paul Valery. L’iniziativa culturale ha ospitato famosi artisti internazionali fra cui pittori, scultori e fotografi a cui è andato il riconoscimento alla carriera, in contemporanea al Festival di Cannes dedicato alla settima arte. La premiazione svoltasi nella città francese è solo una delle iniziative promosse nell’ambito di un progetto più ampio che continuerà con un ciclo di mostre nei musei di Novara, Lago di Como e Roma. A dicembre è prevista la presentazione di un volume edito da Giunti, in occasione della fine del percorso.

In occasione della premiazione, Ligrani ha illustrato il suo principio in merito all’arte ed alle sue opere: «Cerco di avere – ha sottolineato – un dialogo con l’osservatore sul piano intellettuale stimolando un ragionamento, oltre che le emozioni, al fine di costruire un personale pensiero critico. L’arte per me è una grandissima fonte di emozione che ha un forte legame con il pensiero. L’arte come il pensiero e la conoscenza, ci rende liberi e questo forse è ciò di cui abbiamo più bisogno in questo periodo, risvegliando le nostre coscienze».

Il Conte Daniele Radini Tedeschi, critico di fama internazionale e storico dell’Arte, attuale curatore alla Biennale di Venezia Arte, ospite della manifestazione ha consegnato l’importante riconoscimento. Radini Tedeschi ha spiegato: «l’artista congiunto colui che è vicino al di là del tempo ma è vicino al suo sentire e quindi quando un artista contemporaneo è accostato ad un artista di ieri non c’è solo arte contemporanea, ma c’è storia dell’arte».

La curatrice di mostre di rilevanza internazionale, direttrice di diversi Padiglioni Nazionali alla Biennale di Venezia e responsabile delle collane scientifiche sull’arte contemporanea pubblicate da De Agostini, Stefania Pieralice, ha presentato l’artista potentino spiegando che «L’espressionismo astratto di Jackson Pollock è ereditato da Massimiliano Ligrani con le sue tele primitiviste, laddove l’autore, tuttavia, non si abbandona totalmente al segno ma porta in superficie doni dall’oscurità. Nonostante la sua produzione evochi l’illustre artista, Ligrani non cade nel citazionismo. Usando una metafora entrambi sono come “tuffatori” ma se l’espressione artistica dell’insigne maestro equivaleva ad una apnea negli sgocciolamenti sulla tela – lo stesso cadeva quasi in uno stato di tranche – al contrario Ligrani è ben lucido, studiato nel far emergere il significato sotteso dell’opera al fine di conferire ad essa una portata attuale e contemporanea».

“Affrettarsi all’uscita” (è la traduzione in italiano del titolo) è un’opera dinamica, un vortice di significati stratificati che offrono diverse chiavi interpretative per far approdare, poi, a chi la osserva, ad una lettura personale capace di tirare fuori riflessioni e sensazioni ricche di contenuti. «Se volessimo confermare – ha sottolineato lo storico, critico, curatore d’arte e del Progetto Congiunti, Ivan Caccavale – la vicenda artistica di Massimiliano Ligrani alla teoria aristotelica di dynamis e entelécheia, potenza e atto, la potenza verrebbe a corrispondere con la sua innata capacità di recepire determinati stimoli di carattere sentimentale, intellettuale, etico, estetico, artistico, mentre l’atto si identificherebbe con l’estrinsecazione di ciò tramite il mezzo pittorico. Il suo lessico semantico va dunque a costruire un paradigma indiziario dalla sua mutevole identità antica, vibrante, astratta, in divenire, veloce, come ben tangibile nell’opera “Keep moving forward».

Ligrani reinterpreta la realtà trasformandola in un linguaggio oltre ogni limite compositivo. L’atto creativo fa venire fuori ciò che è importante portare in superficie e che viene dal profondo della coscienza e intimità d’animo. Per Ligrani è un’esigenza di conoscenza interiore, al fine di migliorare se stesso e chi è vicino al suo sentire.

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