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CALVELLO (PZ) – “Dopo oltre trent’anni si riapre al pubblico il Castello di Calvello. Un’ala, quella occidentale, è completamente recuperata per ospitare un museo ludico-didattico ed espositivo della ceramica, realizzato, negli anni, con fondi FESR, ( Regione Basilicata, Por 2000-2006 ), con fondi Feasr ( Regione Basilicata, Por 2007-2013), con fondi rinvenienti dal Gal Basento Camastra e con fondi comunali”. Lo rende noto il Comune di Calvello. 

“Un restauro progettato ed eseguito con attenti criteri filologici ha consentito di recuperare il manufatto storico che domina con la sua mole l’abitato di origine medievale di Calvello.  Documentato per la prima volta nel 1089 il castello sorge intorno ad un torrione di chiara matrice normanna (XII sec.) a cui si aggiungono in età federiciana (I metà del XIII sec.) diversi corpi di fabbrica che si sviluppano intorno ad una corte. A quest’epoca il castello, denominato castrum, faceva parte di un ristretto numero di strutture fortificate e domus della Basilicata che beneficiavano dell’attenzione dell’amministrazione regia per quanto riguarda la manutenzione e le eventuali opere di riparazione. In età angioina (II metà del XIII sec. – XIV sec.) l’impianto architettonico si arricchisce di altri corpi di fabbrica tra cui una torretta cilindrica. Dal XII al XIV secolo il castello svolgeva dunque una funzione di controllo del contado circostante e, nel contesto di una rete di rocche, castelli e torri intervisibili tra di loro, di un territorio che includeva la val Camastra e l’alta val d’Agri. Dal ‘500 la rocca perde la sua originaria funzione di presidio militare e conseguentemente mutano i connotati architettonici del castello che con i Carafa, prima, e i Ruffo di Calabria, poi, assume l’aspetto di un palazzo gentilizio. Alla famiglia ducale dei Carafa e ai principi Ruffo si devono nuove soluzioni architettoniche, il rifacimento delle facciate, in particolari quelle del cortile, e alcuni dipinti parietali che impreziosiscono i saloni del piano terra e del primo piano delle ali sud ed est”. 

L’opera di consolidamento e di restauro storico-architettonico è in gran parte realizzato. L’inaugurazione del 9 agosto concerne il primo piano dell’ala ovest nel quale si documenta e si racconta la ceramica nel mondo, incluso quella calvellese, con tecnologie digitali, multimediali e moderne e accattivanti modalità interattive. 

«Nei mesi suggestivi – prosegue il comunicato dell’amministrazione comunale di Calvello – saranno aperti al pubblico altri ambienti che ospiteranno un laboratorio didattico e l’esposizione permanente di vasi, piatti ed altri oggetti della ceramica calvellese, tra XVIII e XX secolo…C’è chi intravede in questo monumento uno tra i più interessanti attrattori turistici della Val camastra. L’evento si inserisce nel ricco programma di valorizzazione del patrimonio storico artistico e del ricco patrimonio culturale immateriale promosso dall’amministrazione comunale che vuole fare del binomio Cultura-Territorio la sfera di intervento strategica per promuovere lo sviluppo locale e per creare occasioni di crescita economica». 

Didascalia foto:
Il suggestivo borgo di Calvello (foto dalla pagina fb del Comune)

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