La copertina del libro di Di Capua con la foto di Donato Telesca
2 minuti per la letturaPIETRAGALLA – Lui è un atleta paralimpico. Donato Telesca, orgoglio della comunità di Pietragalla e della Basilicata è abituato a prendere la vita di petto. E a una disabilità, ha voluto rispondere con la passione e i sacrifici che lo hanno portato ad accumulare medaglie in giro per il mondo.
È abituato a sollevare pesi Donato, ma certo non pensava che la sua vita, in particolare il suo corpo impresso come copertina sul libro che racconta la sua vita (“In piedi” scritto da Donato Di Capua) fosse motivo di censura.
Quel corpo nudo segnato dalla disabilità per una nota piattaforma viola la loro policy e quindi non è pubblicabile. L’immagine non è stata scattata da uno qualunque, ma da Oliviero Toscani. Nella foto (che pubblichiamo) Donato si mostra nudo. Ma non è per nulla volgare. Anzi è un invito ad andare avanti nonostante le avversità della vita. E Donato ne è un esempio lampante. Un esempio per chi si trova in una situazione simile alla sua.
La piattaforma invece con la glacialità caratterizzata dagli algoritmi ha pensato che questa violasse la loro policy. Sembra che da una ulteriore interlocuzione, la piattaforma si sia giustificata dicendo sostanzialmente che i “nudi” loro non li pubblicano. Sarà. Ma chi ha avuto modo di parlare con Donato Telesca racconta di un ragazzo molto dispiaciuto per una situazione che non avrebbe mai immaginato che capitasse.
E a scendere al suo fianco, insieme ad altre persone che gli hanno espresso solidarietà sui social, è stata l’amministrazione comunale di Pietragalla. «È assurdo – spiegano in una nota il sindaco Paolo Cillis e l’assessore alle Politiche sociale Giovanna Pafundi – quanto recentemente accaduto su una nota piattaforma web in merito all’oscuramento della copertina del libro rappresentante il corpo del nostro campione di Pesistica Paralimpica Donato Telesca».
«La disabilità vissuta e mostrata nella sua normalità – hanno aggiunto – come leva per indurre anche altre persone diversamente abili ad imparare a convivere con la loro problematica in modo sereno senza doversi per questo nascondere, ha incontrato la censura del web. Non possiamo che mostrare tutto il nostro stupore e dispiacere e allo stesso tempo stringerci a Donato e alle tante persone diversamente abili affinché la loro testimonianza non risulti vana e aiuti concretamente a squarciare ogni velo e ogni retaggio sul mondo delle persone speciali».
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