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Lo storico lucano Nicola Tranfaglia, autore di studi sulla storia politica e istituzionale del Novecento italiano e specialista di storia del giornalismo, è morto la notte scorsa all’età di 82 anni a Roma.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Fondazione Paolo Murialdi, di cui era presidente del comitato scientifico. Era stato ricoverato circa tre mesi fa nell’ospedale romano Umberto I in seguito a un’emorragia cerebrale da cui non si era più ripreso.
Attento studioso del movimento democratico e del fascismo, Tranfaglia si è dedicato con acume ad indagare le radici storiche di fenomeni come il terrorismo, le mafie e il populismo ed ha dedicato buona parte del suo lavoro alla storia del giornalismo: è autore della monumentale “Storia della stampa italiana” curata insieme a Valerio Castronovo per Laterza (sette volumi, 1976-2002).
Era nato a Potenza, figlio di un magistrato, come ricorda il presidente del Centro studi Cseres, Pietro Simonetti.
<<Lo ricordo assieme al padre – dice – un giudice che era giusto e sostenne sempre
gli ultimi. Viveva negli anni Sessanta a Potenza. Spesso parlavamo della
situazione del lavoro, io apprendista elettromeccanico, lui che già
scriveva. Poi è andato via, a Torino per fare grandi cose.
Una persona carica di umanità e di sapere al servizio della democrazia
e dell’antifascismo>>.
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