Il tappeto di bottiglie e lattine lasciate dopo una serata nel centro
2 minuti per la letturaPOTENZA – Dopo un anno di silenzio il centro storico è tornato a rianimarsi ma, purtroppo, sono tornati tutti i problemi di sempre. E per far fronte a una situazione che, per i residenti, si fa in estate davvero insopportabile, ieri mattina si è tenuta in Prefettura a Potenza una riunione del Comitato dell’Ordine e della sicurezza pubblica, che si è riunito proprio per esaminare i problemi connessi alla movida nel centro di Potenza, con «emissioni sonore di notevole entità provenienti dai locali fino a notte inoltrata e gli assembramenti agli stessi locali».
Anche perché, è vero che il coprifuoco è stato abolito, ma è altrettanto vero che da più parti si ribadisce che l’emergenza Covid non è stata debellata completamente e quindi – come sottolineato dal prefetto Annunziato Vardé – bisogna continuare a stare allerta, per cercare di prevenire la diffusione anche sul nostro territorio. Anche se, come lo stesso Vardè ha fatto presente, questi fenomeni stanno in realtà interessando tutte le piazze italiane: dopo tanto distanziamento, infatti, soprattutto i giovani sentono il bisogno di tornare a incontrarsi, stare insieme, abbracciarsi. E tutto questo è comprensibile.
Ma la voglia di festeggiare si sta traducendo anche in abuso di alcol, in danneggiamenti continui, in schiamazzi. E oltre ai numerosi disagi cui va incontro di notte chi vive nel centro storico, c’è da fare i conti il mattino dopo con l’assoluta inciviltà di chi non rispetta evidentemente quegli spazi. E ci si ritrova quindi con veri e propri tappeti di bottiglie e lattine, vicoli maleodoranti, utilizzati a mo’ di bagno pubblico.
Il sindaco di Potenza, Mario Guarente, intervenuto alla riunione, ha annunciato che firmerà un’ordinanza per «disciplinare gli orari oltre i quali non sarà possibile diffondere musica all’estero dei locali e limitare la vendita di alcolici» nel centro storico di Potenza. E, in attesa dell’ordinanza di Guarente, comunque, «sono stati pianificati mirati servizi di controllo da parte delle forze di polizia e della polizia locale, con l’ausilio tecnico dell’Arpab: gli agenti verificheranno negli esercizi commerciali «il rispetto della normativa di riferimento sia in ordine alle misure anticovid ancora in vigore sia relativamente alle emissioni sonore».
Per la verità, situazioni analoghe si registrano anche in altre zone, come ad esempio a Poggio Tre Galli, dove la nascita di tanti e nuovi locali e la non lontana presenza del Parco Europa, hanno fatto spostare molti dei giovani. Anche lì spesso i residenti segnalano schiamazzi fino a notte tarda e la grande inciviltà di centinaia di ragazzi che abbandonano rifiuti ovunque.
E’ una questione – dicono sia i residenti del centro che quelli di Poggio Tre Galli – di decoro. E’ perfettamente comprensibile voler tornare alla vita normale, ma è come se la reclusione degli ultimi mesi, stesse sfociando in una rabbia da scaricare verso l’esterno. E a farne le spese sono spesso i beni pubblici.
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Invece di fare ordinanze si provveda ad installare dei bagni pubblici e dei cassonetti per le bottiglie. Se si vuole civiltà dai ragazzi bisogna dargli la possibilità di essere civili. I divieti non portano a nulla.