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L'invaso del Pertusillo

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Dopo la comparsa di una macchia nelle acque dell’invaso del Pertusillo l’Arpab tranquillizza: «È solo colpa di un’alga»

«Il Pertusillo è costantemente sotto controllo – si legge infatti in una nota della Regione – Dalla fine del 2022 i tecnici della Direzione regionale all’Ambiente, dell’Arpab e di Acquedotto Lucano stanno monitorando le acque dell’invaso per fare chiarezza sulle reali condizioni in cui versa la diga, dopo i timori per la comparsa di una macchia nell’invaso. Dai campionamenti eseguiti da Arpab è emerso che la colorazione atipica evidenziata in questi mesi è dovuta al proliferare di un’alga, la “Gymnodinium pseudopalustre”.

Lo stato di salute del Pertusillo è stato il tema di una conferenza tenutasi ieri in Regione con i rappresentanti degli enti deputati alla gestione e i controlli degli invasi lucani – Arpab, Acquedotto lucane ed Eipli – e alla presenza dei sindaci della Val d’Agri.

«Gli allarmismi di questi giorni sull’intorbidimento delle acque – ha esordito il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – meritano di ricevere la massima attenzione del governo regionale. Vogliamo tranquillizzare i sindaci, gli abitanti, gli operatori turistici, le attività imprenditoriali che operano sul territorio valdagrino. Dalle analisi di laboratorio risulta che gli idrocarburi rinvenuti nella diga sono prevalentemente di origine biogenica, ossia derivano dalle resine delle foglie e degli aghi degli alberi che contornano il lago».

«La campagna di indagine è costante, i risultati continuamente in aggiornamento, la comunicazione trasparente attraverso i canali ufficiali.
Nostro compito è di mantenere un vigile controllo sull’ambiente che circonda la diga, anche perché non va sottovalutato l’effetto delle attività antropiche sulle acque superficiali. È mia premura – ha concluso Bardi – ribadire l’attenzione di questo Governo regionale nei confronti dell’ambiente naturale, patrimonio primario della Basilicata, verso il quale sono indirizzate tutte le misure di tutela e cura».

«Il lago del Pertusillo è una risorsa straordinaria – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico – non solo perché attingiamo tanta acqua e dissetiamo la Puglia ma anche perché ha un suo valore ambientale nel cuore del Parco della Val d’Agri. La Regione Basilicata conferma il suo impegno a tutela di questa risorsa. Siamo pronti sia a intensificare le azioni di monitoraggio sia a intervenire dove ci siano delle anomalie. La nostra attenzione è anche sulle strutture che gestiscono carichi agricoli, industriali e civili. Abbiamo il dovere di monitorare il lago che in quanto organismo vivente merita tutela». Alla conferenza è intervenuto il direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno.

«Il ‘malato’ Pertusillo è dal mese di novembre oggetto di un fenomeno di fioritura algale che l’Agenzia sta attentamente monitorando. I controlli – ha detto – stanno proseguendo e proseguiranno da parte dei tecnici e da parte dei nostri laboratori fino a quando questo fenomeno non sarà esaurito. Attualmente non si sono sviluppate alghe tossiche e quindi, in questo momento, non c’è alcun pericolo per la salute umana. Purtroppo, il fenomeno di fioriture algali che è ciclico, dovuto ad un arricchimento di sostanze nutritive all’interno delle acque del Pertusillo. Speriamo, insieme alla Regione e agli altri enti gestori che si occupano del lago del Pertusillo di mettere in campo delle azioni positive per evitare il ripetersi delle fioriture anomale».

Per migliorare la qualità delle acque, è importante il tema dei depuratori. «Negli affluenti che arrivano all’interno del Pertusillo – ha evidenziato il dg di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta – insistono otto depuratori, tra cui quello di Viggiano che serve l’area industriale. Gli scarichi sono già monitorati periodicamente e con molta attenzione ma stiamo portando avanti il piano di efficientamento dei depuratori per avere performance sempre migliori».

Piena disponibilità a mettere in campo gli interventi necessari a tutelare l’invaso è stata, infine, espressa dal commissario straordinario dell’Eipli, Luigi Giuseppe Decollanz.

«L’invaso del Pertusillo – ha detto – è un invaso che ci invidiano in tutta Europa, è un gioiello che va salvaguardato. Ci sono degli elementi concomitanti che hanno determinato, in parte, questa situazione, sui quali stiamo lavorando».

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