X
<
>

La sede dell'Asp di Potenza

Share
2 minuti per la lettura

POTENZA – Revocata la nomina di un nuovo capo dipartimento amministrativo per l’Azienda sanitaria di Potenza. E’ quanto disposto, ieri, dal direttore generale dell’Asp, Giampaolo Stopazzolo, facendo marcia indietro sul raddoppio dei superdirettori alla guida degli uffici amministrativi dell’azienda sanitaria.

Un caso sollevato nell’edizione di domenica del Quotidiano del Sud, che a novembre aveva già portato alla luce un precedente al Centro oncologico regionale di Rionero (Crob). Con la nomina di un direttore di dipartimento amministrativo e di un direttore di dipartimento sanitario da affiancare al direttore amministrativo e al direttore sanitario nominati poco prima dal dg  Gerardo Di Martino.

A far vacillare le convinzioni di Stopazzolo sarebbero state le perplessità emerse durante alcune interlocuzioni con la Regione, dove anche il precedente del Crob era finito sotto  esame, e continua ad alimentare tensioni tra il governatore Vito Bardi e i vertici dell’Istituto. Tanto che l’ormai ex assessore alle Politiche alla persona Rocco Leone, revocato con agli altri membri della giunta proprio nella giornata di ieri, aveva parlato di «infelici e non condivise scelte gestionali da parte della dirigenza rionerese.

Di qui la decisione del dg vicentino dell’Asp che ha annullato in autotutela la designazione come capo dipartimento dell’ex direttore amministrativo, e attuale dirigente dell’ufficio “segreteria direzionale e affari generali”, Giacomo Chiarelli, che avrebbe dovuto affiancare il suo successore Stefano Cocco, incassando una gratifica economica che gli avrebbe consentito di superare ampiamente i 100mila euro di stipendio annui. Avvicinando la retribuzione del nuovo direttore amministrativo, che sarebbe andato ad alleggerire di una serie di mansioni.

Ieri sul caso erano intervenute anche Giuliana Scarano e Sandra Gugliemi della segreteria provinciale Fp Cgil Potenza, parlando di  «una duplicazione» illegittima della guida del dipartimento amministrativo, e denunciando i criteri di affidamento dell’incarico in questione.   Soddisfazione, quindi, è stata espressa in seguito marcia indietro,con l’auspicio che nei prossimi giorni all’Asp si avvii il confronto con le organizzazioni sindacali «anche su materie inerenti prettamente l’organizzazione dell’azienda». Specie «in vista della redazione del nuovo atto aziendale».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE