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Esaurite le schede per le elezioni dei componenti dell’assemblea del Consorzio di Bonifica della Basilicata a Villa d’Agri, Cia: «Valutiamo se chiedere di annullare»
POTENZA – Potrebbero moltiplicarsi i ricorsi pendenti al Tar sulle elezioni per il rinnovo dei 30 componenti dell’assemblea del Consorzio di bonifica della Basilicata. Mentre si attende la proclamazione degli eletti dopo lo scrutinio dei voti espressi dagli oltre 32mila imprenditori agricoli e non aventi diritto dalle 8 alle 21 di ieri. Nei nove seggi allestiti a Matera, Bernalda, Marina di Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Lauria, Senise, Villa d’Agri e Gaudiano di Lavello.
A denunciare irregolarità nelle consultazioni, senza escludere una formale richiesta di annullamento, in particolare, il direttivo Cia Val d’Agri e i candidati della lista Cia (Agricoltura è vita), spiegando che nel seggio di Villa d’Agri «alle ore 11 circa – incomprensibilmente – sono terminate le schede per la votazione» degli imprenditori iscritti nella prima fascia di contribuzione. Con ciò «impedendo ai tanti aventi diritto che dopo quell’orario hanno affollato il seggio di poter esprimere il proprio diritto di voto».
Michele Di Fuccio, vice presidente provinciale Cia, ha inviato la denuncia anche al governatore Vito Bardi e ai gruppi consiliari. Ciò in quanto la Regione è socio di maggioranza del Consorzio di Bonifica, «con la richiesta di intervenire per quanto di loro competenza».
«Si tratta – ha evidenziato Di Fuccio – di un fatto gravissimo che fa emergere la grande approssimazione con cui è stata gestita tutta la fase relativa alle procedure per il rinnovo del consiglio consortile. A questo bisogna aggiungere situazioni poco chiare rispetto agli aventi diritto al voto ed alle situazioni debitorie dei consorziati. L’esempio è quello di un candidato ammesso in una lista – l’ammissione verificata la non morosità – che, il giorno dell’esercizio del voto, gli viene negato il diritto al voto perché moroso».
«Il direttivo della Cia Val D’Agri – conclude Di Fuccio – ritiene che l’aver impedito il voto ad uno solo o a decine o centinaia di aventi diritto al voto è un grave atto di cui il Consorzio deve dar conto al mondo agricolo lucano ed alle istituzioni regionali».
A urne ancora aperte hanno rilanciato la denuncia della Cia anche i presidenti di Confagricoltura Basilicata e Copagri, Francesco Paolo Battifarano e Nicola Minichino. Hanno parlato di «un evento gravissimo senza precedenti, che mina alle fondamenta la libera e democratica possibilità di esprimere il proprio voto e scegliere i propri rappresentanti nell’assemblea consortile».
«Per giunta – hanno proseguito Battifarano e Minichino -, aver impedito ad un candidato di esprimere il proprio voto, benché tale circostanza non fosse emersa in sede di candidatura, fa sorgere forti dubbi su come si sia svolto tutto il procedimento elettorale. Dal nostro canto abbiamo presentato ricorso al Tar per l’esclusione di alcune nostre liste».
«La norma regionale, a nostro avviso, parla di ineleggibilità e non di incandidabilità – hanno ribadito i presidenti di Confagricoltura e Copagri – e per questo è illegittima la esclusione di candidati e liste, ragione per la quale pende un ricorso al Tar». Le consultazioni per il rinnovo dell’assemblea del Consorzio di bonifica hanno visto in corsa 6 liste di candidati: 2 per ciascuna delle 3 sezioni in cui sono divisi i consorziati in base alla loro contribuzione alle spese dell’ente. Contribuzione parametrata anche all’acqua effettivamente prelevata per l’irrigazione dei campi e quant’altro.
La nuova assemblea, nei prossimi mesi, avrà anche il compito di nominare la nuova guida del Consorzio data la scadenza dell’incarico dell’amministratore uscente, già commissario liquidatore dei vecchi Consorzi di bonifica comprensoriali, Giuseppe Musacchio, scelto nel 2018 da una ampia maggioranza a guida Coldiretti.
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