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POTENZA – Mario Araneo lascia la segreteria del governatore Vito Bardi.
E’ stato questo l’effetto della notizia pubblicata sull’edizione di ieri del Quotidiano del Sud sugli sviluppi delle verifiche sui cosiddetti “furbetti” del vaccino anti covid 19.

Un caso a dir poco imbarazzante innescato dalla scoperta del nome di Araneo, 53 anni a novembre, tra le autocertificazioni di quanti durante i primi giorni della campagna di immunizzazione “aperta” sarebbero riusciti a infilarsi tra ultraottantenni, cittadini affetti da particolari fragilità, personale scolastico e delle forze dell’ordine. Col risultato di ottenere la sua prima dose del preparato anti virus con un mese di anticipo persino sul suo capo, il governatore Bardi, che di anni ne ha appena compiuti 70.

Ad annunciare le dimissioni dell’ex fedelissimo del generale, poche ore dopo l’arrivo in edicola del Quotidiano del Sud, è stato il giornalista indipendente potentino Gianluigi Laguardia, di solito bene informato su quanto accade al secondo piano del palazzo della giunta regionale, sulla sua bacheca – notiziario su Facebook.
A ieri sera, tuttavia, il nome di Araneo compariva ancora nella sezione dedicata alla trasparenza del portale internet della Regione Basilicata tra i dipendenti della segreteria particolare del governatore. Assieme all’altra figura inseparabile dal generale fin dai tempi della campagna elettorale delle regionali 2019. Vale a dire il factotum Antonio Maiorano: maresciallo della Guardia di finanza in comando retribuito a Potenza.


Stando alle informazioni raccolte dal Quotidiano a via Verrastro, ad ogni modo, si tratterebbe di un fatto dovuto soltanto alla tempistica contrattuale, che prevede un mese di preavviso prima dello scioglimento del rapporto di lavoro per recesso unilaterale. Più o meno sollecitato che sia, come qualcuno sospetta che possa essere avvenuto in questo caso, data la ferma volontà del governatore di liberarsi di un motivo d’imbarazzo.
Araneo era finito da subito nel mirino di diversi esponenti della maggioranza in Consiglio regionale, diffidenti per il suo trascorso nella segreteria di un ex governatore espressione del campo politico avverso, il democratico Vito De Filippo. Un’esperienza, quella con De Filippo, conclusasi anzitempo per un’altra vicenda alquanto antipatica, legata a un’accusa di peculato sulle ricariche per i telefonini.


Nei due anni e mezzo trascorsi dal ritorno in Regione è stato a lungo il principale filtro tra il governatore e il mondo esterno.
Negli ultimi tempi, tuttavia, i rapporti tra i due si erano andati raffreddando in maniera progressiva. Tanto più dopo le notizie sul suo coinvolgimento, insieme ad altri, nella maxi-inchiesta dei pm di Potenza sulla mala-politica lucana. Da un paio di mesi, quindi, le sue visite in Regione si sarebbero diradate in maniera consistente.
Nell’autocertificazione che gli avrebbe permesso di ottenere il vaccino anti covid in anticipo di circa un mese e mezzo rispetto ai suoi coetanei, Araneo risulta aver dichiarato di essere un «volontario del settore della Sanità». Contattato dal Quotidiano del Sud, però, a richiesta specifica sul tipo di volontariato nel settore della Sanità praticato, non ha rilasciato dichiarazioni.

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