Michele Masulli
2 minuti per la letturaPOTENZA – Ci sarebbe anche il 30enne Michele Masulli tra i nomi in corsa per la segreteria del Partito democratico della Basilicata. E’ questa l’indiscrezione che ha riacceso, all’improvviso, il dibattito all’interno dei democratici lucani in vista del congresso che entro l’anno dovrebbe designare la nuova guida del partito.
Ad alimentare le voci sulla candidatura di Masulli, originario di Calvello ma da tempo a Roma, e da 5 anni presidente nazionale dei Giovani Democratici, è stato soprattutto l’annuncio di un incontro in programma lunedì a Potenza. Un confronto sul tema della “transizione energetica in Basilicata” a cui dovrebbe partecipare lo stesso Masulli assieme alla pattuglia al completo degli eletti del Pd in Regione e Parlamento. Uno schieramento che non si vedeva da tempo. Complici anche le restrizioni anti virus. Ma che a 5 mesi dalla data più probabile per il congresso, che sarebbe agli inizi di dicembre, a più di qualcuno sa di investitura.
A uscire allo scoperto manifestando il suo dissenso è stata Vittoria Purtusiello, che nell’ultimo congresso regionale, 4 anni orsono, aveva sfidato un cartello simile a quello rappresentato nella locandina dell’incontro di lunedì. Solo che all’epoca il giovane lanciato nella corsa alla segreteria era quello dell’attuale consigliere regionale Mario Polese, poi dimessosi da segretario del partito e transitato nei renziani di Italia viva. «Vedo che il Partito democratico Basilicata e in particolare il gruppo consiliare regionale insiste nella organizzazione di incontri di questo genere».
Ha scritto Purtusiello in post su Facebook. «E’ chiaro. Non sono bastate le sconfitte degli ultimi anni. Imperterriti. Come i muli… verso nuove sconfitte».
E giù con una sfilza di interrogativi. «Chi deve discutere di transizione energetica? Chi ha permesso ad Eni di fare quello che ha voluto in questa regione? Chi addirittura auspicava l’interesse strategico per semplificare tutto e autorizzare le estrazioni (fatti non fantasie di parte)? (…) Ma quando si metterà la parola fine? Quanto tempo ancora deve passare affinché questo gruppo dirigente alla frutta possa lasciare spazio? (…) Ci governa un presidente in vacanza, ultimo per gradimento, perché fondamentalmente sconosciuto, ma l’opposizione chi è? Che fa? Gioca a risico con Acquedotto Lucano?».
Infine l’appello al commissario regionale Gianni Dal Moro. «Caro commissario Gianni Dal Moro batti un colpo se ci sei. Non chiedo niente di che. Il minimo sindacale. Almeno la parvenza di un (…) ritorno alla politica».
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