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Maurizio Napolitano

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Potenza rischia il crac nella gestione dei rifiuti, si dimette – con un anno di anticipo sulla fine del contratto – l’amministratore unico dell’Acta, Napolitano. In Tribunale pendono l’istanza di fallimento di un fornitore non pagato e un’inchiesta per assenteismo


RESTA senza guida l’Azienda per la cura e la tutela dell’ambiente del Comune di Potenza. Proprio quando sugli annosi problemi finanziari rischia di inserirsi il Tribunale, chiamato a decidere sull’istanza di fallimento avanzata da un debitore.
Sarebbero maturate nella giornata di sabato, infatti, le dimissioni di Maurizio Napolitano, amministratore unico della società comunale incaricata della raccolta dei rifiuti e della gestione delle aree di sosta a pagamento.
Napolitano, nominato dall’ex sindaco Mario Guarente a giugno del 2023, sarebbe dovuto restare in carica fino a dicembre 2025.

Ad annunciare il suo passo indietro il consigliere regionale nonché segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella. Contattato da Ufficio stampa Basilicata anche il sindaco Vincenzo Telesca ha confermato la circostanza, rinviando ogni ulteriore considerazione.
Da chiarire, quindi, restano le motivazioni del gesto che arriva dopo sette mesi di difficile convivenza tra Napolitano, espressione di un’amministrazione di centrodestra, e il nuovo corso comunale di Telesca, eletto a giugno dell’anno scorso alla guida di un ampio fronte di centrosinistra. Lo stesso Telesca che in più occasioni, anche in campagna elettorale, aveva bocciato la gestione della società sotto ogni punto di vista.

A settembre in realtà, per «scongiurare la sospensione dei servizi essenziali di raccolta, selezione e smaltimento rifiuti», l’amministrazione Telesca aveva messo mano al portafogli concedendo all’Acta un’anticipazione di 800mila euro per far fronte a un milione di euro di spese «improrogabili (…) a fronte di una disponibilità finanziaria di cassa pari ad euro 463.284,00».

Erano seguiti, in consiglio comunale, gli anatemi contro i cittadini che non pagano la tassa sui rifiuti (Tari). Un fenomeno che ha portato la società a indebitarsi per 12 milioni di euro a fronte di 18 milioni di euro di crediti per la Tari non pagata. Ma da allora la situazione non sembra essere migliorata. Anzi. E negli ultimi tempi sarebbe arrivata in Tribunale un’istanza di fallimento di Acta da parte di uno dei suoi principali creditori stanco di non essere pagato per lo smaltimento dei rifiuti conferiti nel suo impianto. Mentre decine di dipendenti attendono di conoscere la decisione del gip sulla richiesta di misure cautelari avanzata dai pm nell’ambito di un’inchiesta per assenteismo.

«È giusto che il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, chiarisca subito quali sono le motivazioni che hanno spinto l’amministratore a tale gesto». Così ieri su Facebook il meloniano Galella. «L’Acta svolge un ruolo fondamentale negli equilibri economici del Comune e assicura al capoluogo di regione un servizio fondamentale. Sarebbe utile un consiglio comunale straordinario solo sulla situazione dell’Acta. Per capire quale è la situazione attuale e per sentire dal sindaco quali sono gli scenari che vuole realizzare per il futuro della municipalizzata».

Il segretario cittadino dei meloniani ha messo in fila anche alcuni degli interrogativi che a suo dire meriterebbero «risposte precise e chiare». Dunque: «quale è la situazione economica dell’Acta?». E poi: «quanti sono i potentini che non pagano la tassa sui rifiuti e a quanto ammonta l’importo non versato degli ultimi 3 anni?».

E ancora: «a che punto è l’ottimizzazione dell’indirizzario degli utenti dell’Acta? Quali sono le cifre economiche recuperate dalla società affidataria, dai potentini morosi e quanto vi è ancora da recuperare? Le indagini sull’assenteismo nella municipalizzata a che risultati hanno portato? I 900 mila euro circa che erano stati stanziati dall’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa per l’efficientamento della raccolta differenziata nelle contrade che fine hanno fatto? I lavori e i finanziamenti per la struttura di Vallone Calabrese a che punto sono? I 6 milioni di euro provenienti dai ristori ambientali del petrolio, che l’ex Assessore Regionale all’Ambiente Gianni Rosa destinò al Comune di Potenza, per efficientare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti come sono stati utilizzati?»

«È oramai evidente a tutti che un’Acta efficiente è fondamentale affinché il Comune di Potenza possa essere un Comune in salute – ha concluso Galella – , per questo i Fratelli d’Italia di Potenza chiedono al Sindaco Telesca, di fare immediatamente chiarezza su tutto».

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