Belvedere di Montereale a Bonaventura
2 minuti per la letturaBelvedere Postiglione, non passa un secondo tentativo di ricompattare la maggioranza del sindaco Telesca sull’intitolazione
DA un lato il sindaco, Vincenzo Telesca, che preme per chiudere il “caso” ricompattando l’amministrazione a difesa dell’intitolazione del belvedere di Montereale a Bonaventura Postiglione. Dall’altro gli esponenti della sua maxi-maggioranza, che in numero crescente non ne vogliono più sapere.
Resta al centro del dibattito politico comunale la delibera con cui la giunta ha deciso di dedicare un luogo pubblico della città al fondatore di Radio Potenza Centrale, e del gruppo editoriale di riferimento del primo cittadino. Una delibera criticata pubblicamente da una ventina di partiti e associazioni. Vuoi per la candidatura a governatore di Postiglione con i neofascisti di Forza nuova, nel 2000. Vuoi per il titolo di merito alla base dell’iniziativa, la supposta primogenitura nazionale di una “radio libera”, che sarebbe smentito da una serie di fatti storici.
Al lavoro per una «soluzione» diversa dall’atto di forza ipotizzato dal sindaco ormai vi sarebbe buona parte della sinistra della coalizione cittadina di governo, spiazzata dalla sollevazione civica, e poi dall’intervento del segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, che ha rivendicato il percorso politico compiuto al fianco di Postiglione. Dunque, in primis, il Partito democratico, che conta tre consiglieri e ha preso apertamente posizione attraverso il segretario regionale Giovanni Lettieri per la revoca dell’intitolazione. E con questo una pattuglia di dissidenti che non avrebbe voluto sottoscrivere un documento di sostegno all’intitolazione ri proposto persino nelle ultime ore dai falchi dell’amministrazione, ma per spirito di coalizione ha scelto di non rendere pubbliche le sue perplessità.
BELVEDERE, LE SOLUZIONI IN CAMPO
Gruppo composto dai centristi di Area Civica guidati dalla vicesindaca Federica D’Andrea, e Giampiero Iudicello di Basilicata casa comune, ai quali si sarebbero aggiunti, dopo un acceso confronto all’interno del partito di appartenenza, i due esponenti di Basilicata possibile: l’assessore Francesco Giuzio e il consigliere Giuseppe Biscaglia.
Tra le «soluzioni» al centro della discussione a un certo punto sarebbe finita anche quella di una dichiarazione solenne di credo antifascista da parte dei familiari di Postiglione. Ma pare l’idea sia stata scartata per varie ragioni. Non ultimi i sospetti, persistenti, sull’ennesima intitolazione pensata più che altro per compiacere proprio gli eredi dell’imprenditore, oggi alla guida del suo gruppo editoriale.
TI potrebbe interessare
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA