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Novità per il Comune di Potenza e la giunta Telesca: spunta una data per il rimpasto programmato. M5s e verdi attendono speranzosi
POTENZA – C’era una volta un accordo sul sostegno dell’allora candidato sindaco Vincenzo Telesca al ballottaggio contro il leghista Francesco Fanelli in cambio di alcune postazioni in giunta. Poi è arrivato un secondo accordo su un rimpasto di giunta a metà della consiliatura appena iniziata. Ma poiché più d’uno sostiene che il primo non sia stato rispettato, ecco esplodere i timori sul secondo.
C’è anche questa dinamica tra le tensioni che agitano la maxi-maggioranza della nuova amministrazione comunale, a meno di una settimana dalla firma dei decreti di nomina dei primi sette assessori dell’esecutivo a guida Telesca.
LE TENSIONI
A fremere, con maggiore evidenza, sono gli esponenti di Verdi e Movimento 5 stelle, che al primo turno hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Pierluigi Smaldone, e al ballottaggio hanno ratificato l’accordo stipulato tra quest’ultimo e Telesca. Un accordo «informale», dato il mancato apparentamento formale delle liste, che li ha esclusi dal riparto dei seggi da assegnare col premio di maggioranza. Col sacrificio di una possibile rappresentanza in consiglio comunale di quanti avevano corso sotto il simbolo pentastellato e quello della civica “Potenza città nuova”.
LA SCELTA TECNICA
Nei giorni precedenti alla nomina dei primi assessori, dai vertici di entrambi i partiti era arrivato il via libera a una giunta «tecnica» a fronte della promessa che tra due anni e mezzo ne sarebbe nata un’altra, politica.
Quando sono venuti fuori i nomi dei sette «tecnici», però, la delusione è stata difficile da nascondere. Vuoi per la presenza di politici come il capogruppo del Pd della scorsa consiliatura, Roberto Falotico. Vuoi per altre presenze che sarebbe difficile definire «tecniche», curriculum alla mano. Alcune annunciate da prima ancora del ballottaggio, come Federica D’Andrea (vicesindaco con delega alle Attività produttive), direttrice della fondazione Potenza Futura, stretta collaboratrice del patron del Potenza calcio Donato Macchia, nonché ex assessore comunale ad Avigliano e prima dei non eletti alle scorse elezioni regionali tra i candidati della lista degli ex laici cattolici di Basilicata casa comune. Altre materializzatesi sul finale delle trattative come Gerardo Nardiello (Politiche sociali), che parrebbe essere stato indicato da Roberto Speranza in persona, l’ex ministro della Salute.
IL CASO BISCAGLIA
Ad aumentare ulteriormente la tensione, poi, sono arrivate le parole di una quasi assessora come Carolina Biscaglia, giovane ingegnera con esperienze di lavoro in diverse imprese multinazionali, che ha raccontato di essere stata convocata in Municipio da Smaldone per firmare la nomina. Per poi essere accantonata su indicazione dei Verdi a favore di Loredana Costanza (Programmazione).
Apriti cielo. Ai Verdi è toccato smentire di aver fatto il nome di Costanza per poter continuare a rivendicare il “loro” assessore nell’auspicato rimpasto di metà legislatura. E dato che in precedenza aveva disconosciuto l’indicazione anche l’ex sindaco Vito Santarsiero, con cui Costanza ha collaborato per anni, la patata bollente è tornata nelle mani di Smaldone. Che ha dovuto rassicurare tutti sul rispetto dell’accordo sulla «giunta a termine».
L’ALTRO FRONTE
Oggi sono attese novità anche sull’altro fronte “caldo” della maggioranza comunale, che è quello che vede contrapposti Telesca e un altro ex candidato sindaco che ha deciso di sostenerlo al ballottaggio, Francesco Giuzio, più gli esponenti della lista La Basilicata possibile.
Al centro della discussione ci sono sempre i due assessorati promessi in cambio del sostegno al secondo turno, dopo che Telesca ha respinto la proposta di due uomini, lo stesso Giuzio e l’ex consigliere comunale Giuseppe Biscaglia, chiedendo di indicare un uomo e una donna. Richiesta che ha portato al congelamento delle trattative e alla nascita di una giunta priva di due dei nove assessori previsti. Non senza velate minacce di uscita immediata dalla maggioranza.
Lunedì l’assemblea di Basilica possibile ha dato mandato a Giuzio di chiedere al primo cittadino quali deleghe intende riservare ai nuovi assessori per individuare i profili più idonei tra quanti hanno corso alle ultime elezioni amministrative per un posto in consiglio comunale. Valutando l’esperienza istituzionale e le preferenze raccolte.
SPUNTA IL NOME DI GRIECO
Oltre a Giuzio, quindi, potrebbe essere la 34enne psicologa Anna Grieco, che è stata la più votata tra le donne della lista di Basilicata possibile, a chiudere la formazione della giunta Telesca.
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Penso di non avere più niente da dire dopo lo schifo che ho letto, e la solita sinistra di parassiti.