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Dopo le polemiche degli scorsi mesi il Comune di Brienza fa un passo indietro e revoca l’intitolazione della pineta a Nino Postiglione

BRIENZA (POTENZA) – Revocata, in ossequio alla dichiarazione di antifascismo del comune, l’intitolazione della pineta ai piedi del castello angioino di Brienza al compianto pioniere dell’imprenditoria radiofonica lucana, Nino Postiglione, già candidato governatore, nel 2000, con i neofascisti di Forza Nuova.
E’ quanto deciso dalla giunta comunale guidata dal sindaco Antonio Giancristiano, dopo la protesta dei consiglieri di minoranza “Il cambiamento”, Antonio Viggiano e Giuseppe Scelzo.

I due esponenti del gruppo di sinistra-sinistra “Il cambiamento” erano usciti allo scoperto, a marzo, in seguito alle polemiche suscitate da un’altra clamorosa intitolazione al “pioniere delle radio libere”, noto per le simpatie politiche non proprio liberali, per di più nel tempio della democrazia lucana.

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Qualche giorno prima, infatti, la presidenza della giunta guidata dal governatore Vito Bardi aveva dato via libera all’apposizione di una targa commemorativa all’ingresso della sala stampa affianco all’aula del Consiglio regionale, recuperando una mozione al riguardo proposta da due consiglieri di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello e Vincenzo Baldassarre (poi transitati in altri gruppi), e approvata a settembre 2021 con 11 voti su 21 grazie al “soccorso” alla maggioranza dei due consiglieri renziani, Luca Braia e Mario Polese.

BRIENZA REVOCA L’INTITOLAZIONE A POSTIGLIONE, LE POLEMICHE DELLE SCORSE SETTIMANE

Di qui le critiche dell’ex segretario regionale del Partito democratico, Raffaele La Regina, che aveva rievocato la candidatura di Postiglione in una lista condivisa col gruppo neofascista finito sotto accusa per l’assalto alla sede romana della Cgil, manco un mese dopo il voto sulla mozione per l’intitolazione della sala stampa del parlamentino lucano. Critiche a cui si era associata, a stretto giro, l’Associazione nazionale partigiani (Anpi) di Potenza.

Come pure Libera Basilicata, l’associazione antimafia, che aveva contestato le parole pronunciate in occasione della scopertura della targa dal figlio ed erede del gruppo editoriale Postiglione (Radio Potenza Centrale – Cronache lucane), Giuseppe, peraltro appena colpito da una seconda interdittiva antimafia. In particolare il paragone tra il padre e il giornalista radiofonico siciliano Peppino Impastato, comunista convinto, ucciso dalla mafia nel 1978.

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In una nota diffusa domenica sera Viggiano e Scelzo spiegano di essere riusciti a fare inserire la loro mozione per l’annullamento della delibera di intitolazione della pineta ai piedi del castello di Brienza, approvata dalla giunta del sindaco Giancristiano il 14 dicembre dell’anno scorso, tra gli argomenti in discussione nel consiglio comunale di giovedì 11 maggio.

LE GIUSTIFICAZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE IN CARICA

Dopo aver chiesto un passo indietro rispetto al «tentativo di omaggiare il neofascista Postiglione», e aver ottenuto soltanto «mirabolanti giustificazioni» da parte dell’amministrazione in carica.

«Non sapevamo chi fosse Postiglione». O ancora: «Abbiamo già pensato di annullare la delibera di giunta». Queste sarebbero state, a detta dei due consiglieri burgentini, le risposte ai loro solleciti. Solo venerdì scorso quindi, «il giorno successivo al consiglio nel corso del quale i componenti della Giunta hanno ammesso la loro superficialità», si sarebbe materializzata sull’albo pretorio del Comune l’annunciata delibera di annullamento dell’intitolazione.

LA REVOCA DELL’INTITOLAZIONE A POSTIGLIONE LA MINORANZA: “GRANDE VITTORIA PER BRIENZA”

«Dopo tanto travaglio e dopo lunga e inspiegabile permanenza nel brogliaccio di segreteria», chiosano Viggiano e Scelzo, evidenziando che la data riportata sull’atto è addirittura il 16 marzo. Sicché sarebbe effettivamente rimasto in un cassetto per quasi due mesi, prima della sua pubblicazione.

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«È un atto simbolico di grande rilevanza, una grande vittoria per Brienza, che a partire dal 12 maggio può nuovamente e orgogliosamente dichiararsi comune antifascista», ha dichiarato il capogruppo di minoranza Viggiano.
Quanto al provvedimento, tra le sue motivazioni si dà atto «che recentemente sono stati pubblicati articoli di giornale in cui viene messo in risalto la controversa figura di Nino Postiglione», e si ricorda «che il Comune di Brienza si è dichiarato un paese antifascista». Pertanto, a seguito di «una attenta analisi della figura di Nino Postiglione, nel rimarcare l’antifascismo ed il pieno rispetto della Carta Costituzionale» si dispone l’annullamento della delibera di intitolazione della pineta.

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