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In arrivo un super tecnico dell’Istituto superiore di Sanità, ecco l’ultima mossa di Bardi alle prese con il problema dell’acqua del Basento


POTENZA – Una consulenza al direttore del Centro nazionale sicurezza delle acque dell’Istituto superiore di Sanità, Luca Lucentini. È questa l’ultima carta giocata dall’unità di crisi presieduta dal governatore Vito Bardi per far fronte alla più grave crisi idrica degli ultimi anni in Basilicata. Una crisi tutt’altro che imprevedibile, innescata dal prosciugamento di una diga, quella sul torrente Camastra, dichiarata abusiva dal Tribunale delle acque di Napoli, che ne ordinò la demolizione nel 2022. Diga che è stata gestita fino a qualche mese fa da un ente commissariato dal governo nel lontano 1978, l’Eipli, e  che lavora a un terzo delle sue capacità di invaso dal 2019 anche per ordine  del Ministero delle infrastrutture. Il tutto nel mezzo di un cambiamento climatico epocale, e con perdite su tutta la rete idrica  che a Potenza città, secondo l’Istat arrivano al 70%.


Ad annunciare il reclutamento di Lucentini, ieri, è stata la stessa unità di crisi, spiegando che si tratta di «uno dei massimi esperti del settore», e «svolgerà un ruolo di supporto e di supervisione a tutte le attività di Acquedotto lucano nell’ambito dell’emergenza idrica e, in particolare, sull’utilizzo delle acque del Basento». Per sopperire all’esaurimento delle riserve idriche dell’invaso del Camastra.  

ACQUA DEL BASENTO, L’ESPERTO VOLUTO DA BARDI

«L’unità di crisi presieduta dal commissario Vito Bardi, dunque, può contare sul contributo professionale di chi ha elevate competenze, riconosciute a livello nazionale, nello sviluppo di metodi di analisi chimiche per la valutazione della sicurezza della salute di acqua e alimenti».
Così ancora la nota diffusa ieri da via Verrastro, che di fatto viene incontro a una delle richieste di quanti da giorni contestano l’immissione nella rete idrica delle acque del Basento. Denunciando i rischi collegati agli scarichi, a monte, di diversi depuratori civili e industriali come quelli di Potenza. E alle sostanze presenti in un affluente come il Tora, che lambisce il sito inquinato d’interesse nazionale di Tito Scalo.
 Dalla Regione aggiungono che «la collaborazione di Lucentini, con cui l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, su mandato del commissario Bardi, ha già avviato un’interlocuzione, è un’ulteriore garanzia di qualità e trasparenza dell’azione svolta dai laboratori di Al, impegnati a esaminare il flusso idrico proveniente dal Basento in entrata e in uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello».

LE POMPE PER RACCOGLIERE L’ACQUA DEL BASENTO

L’unità di crisi ha anche diffuso le immagini delle pompe installate nella giornata di sabato nella vasca realizzata al confine dei comuni di Trivigno e Castelmezzano per raccogliere l’acqua deviata dal Basento, e immetterla nella rete idrica tramite un’altra vasca a valle dell’invaso del Camastra. Il cosiddetto “Camastrino”.
«I lavori, finanziati da 1 milione e 180mila euro che derivano dai fondi legati al riconoscimento dello stato di emergenza, procedono speditamente per consegnare l’opera entro il 20 novembre». Rassicurano dalla Regione. «La condotta temporanea, lunga circa 4 chilometri, è completa al 94 per cento. Le squadre di tecnici e operai stanno mettendo a punto i vari collegamenti degli impianti di ultima generazione, collocati nel punto di emungimento, tra Castelmezzano e Albano di Lucania. Sono state realizzate, in particolare, le opere di innesto della condotta al bacino del “Camastrino” e una base sulla quale sono state posate le tre pompe che preleveranno le portate del “bacino di calma” realizzato alla confluenza del torrente Camastra e del fiume Basento. Dovranno essere terminate le operazioni di montaggio del collettore idraulico di unione tra le pompe e la condotta premente, oltre a ulteriori opere accessorie».
L’unità di crisi ha aggiunto che la ditta che sta lavorando in prossimità della struttura di sollevamento sul Basento ha proseguito le attività anche ieri.
«L’andamento dei lavori, dunque – hanno concluso da via Verrastro -, è in perfetta linea con il cronoprogramma fissato da Acquedotto lucano».

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