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La crisi idrica in Basilicata preoccupa Lomuti (M5S) e Borrelli (Avs) che scrivono a Salvini ed esprimono dubbi su Acque del Sud


«Possibile che l’acqua della diga della Camastra sia letteralmente sparita? (…) L’ipotesi più probabile è quella dell’apertura delle paratie della diga dovuta, probabilmente, alla mancanza di apposito collaudo. Se così fosse, saremmo dinanzi a una decisione di forte impatto per la quale, tra l’altro, non risulterebbe alcun coinvolgimento adeguato delle istituzioni locali e dei cittadini interessati».
È questo il sospetto messo nero su bianco, ieri, dal deputato M5s  Arnaldo Lomuti  che col collega Francesco Borrelli (Alleanza verdi sinistra) ha  presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, per capire «quali iniziative urgenti intenda adottare il Governo, anche in collaborazione con la Regione Basilicata, per affrontare la crisi idrica che sta colpendo i comuni della provincia di Potenza e per assicurare una regolare erogazione dell’acqua nei territori colpiti».

CRISI IDRICA BASILICATA, NEL MIRINO DI M5S E AVS C’È ACQUE DEL SUD SPA


Nel mirino di Lomuti e Borrelli è finita, in particolare,  Acque del Sud spa, che è la società creata dal Governo Meloni per prendere in gestione gli invasi di competenza fino a qualche mese fa dell’Ente irrigazione Puglia Lucania e Irpinia.
«Il primo marzo 2024 – sottolinea Lomuti -, l’invaso Camastra conteneva 9 milioni di metri cubi di acqua, mentre, alla data del 11 marzo i metri cubi erano 8,5 milioni. Oggi nell’invaso ce ne sono circa 1,8 milioni. In pratica è quasi vuoto. L’anno precedente intorno al 18 ottobre 2023 nell’invaso c’erano 7,2 milioni di metri cubi di acqua. Anche in altri invasi c’è stato un forte calo ma non così anomalo. Il Pertusillo ad esempio, da 57,2 milioni di metri cubi del 18 ottobre 2023, oggi, 18 ottobre 2024 contiene 49,4 milioni di metri cubi di acqua. Monte Cutugno è sceso da 172,7 milioni di metri cubi dell’anno scorso, a 51,6 milioni di metri cubi di oggi (ne resta comunque un terzo)».


Rispetto a una possibile apertura delle paratie della diga della Camastra, Lomuti aggiunge che «non è dato sapere (…)  se prima siano state valutate adeguatamente le conseguenze sull’approvvigionamento idrico e sulla sicurezza degli abitanti delle zone circostanti».
«La situazione idrica della Basilicata e dei comuni della provincia di Potenza interessati da continue interruzioni idriche, necessita di interventi urgenti e coordinati tra le varie istituzioni, al fine di garantire un accesso equo e costante all’acqua per tutti i cittadini». Prosegue il deputato M5s. «L’apertura delle paratie della diga del Camastra, come per altri invasi, se non debitamente giustificata e pianificata, può rappresentare un rischio sia per la continuità del servizio idrico sia per la sicurezza delle popolazioni locali».


Poi c’è la questione della costituzione della nuova società “Acque del Sud”, che per Lomuti «sembra aver sostituito, senza adeguata trasparenza e partecipazione, le precedenti forme di gestione dell’acqua pubblica».
«Tale decisione appare attuata in violazione delle normative nazionali ed europee che regolano la gestione delle risorse idriche e il principio della gestione pubblica dell’acqua come bene comune». Insiste il parlamentare lucano. «Non risulta, infatti, che vi siano state consultazioni con le comunità locali o procedure trasparenti di assegnazione delle concessioni».

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