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Vincenzo Telesca, neo sindaco di Potenza

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POTENZA – E’ Vincenzo Telesca il nuovo sindaco di Potenza. Lo hanno stabilito quasi 31mila residenti nel capoluogo lucano, il 54,4% degli aventi diritto, che tra ieri e questa mattina hanno affollato i 77 seggi allestiti in città. Telesca, eletto due volte in consiglio comunale col Pd e poi transitato in Italia viva prima dell’approdo nel gruppo Misto, ha ottenuto il 64,92% dei consensi scavalcando il candidato del centrodestra allargato a renziani e calendiani, Francesco Fanelli, leghista ed assessore regionale alla salute uscente, fermo al 35,08%.

La rimonta di Telesca era stata in qualche modo annunciata dall’esito del primo turno, quando le liste di centrodestra erano arrivate oltre il 50% di consensi (il 48% se si considera anche i voti espressi per i soli candidati sindaci), ma uno su cinque di questi elettori si era riposizionato, grazie alla possibilità del voto disgiunto, su un altro degli aspiranti primi cittadini. Lasciando Fanelli inchiodato al 40,6%. Telesca sindaco di Potenza, sostenuto inizialmente dalla maggioranza del Pd e varie liste civiche e centriste, era stato beneficiato da un 5% di questi voti in libera uscita salendo al 32,4% di consensi contro il 27,3 delle liste collegate alla sua candidatura. A rilanciare la sua corsa alla fascia tricolore, poi, è arrivato l’accordo con due degli altri tre candidati sindaci che non hanno superato il primo turno: Pierluigi Smaldone, sostenuto da una mini-coalizione a guida M5s e Verdi; e Francesco Giuzio di La Basilicata possibile. Malgrado il no all’apparentamento formale richiesto, infatti, entrambi hanno deciso di sostenere il neo-sindaco in cambio di una serie di concessioni programmatiche e della promessa di postazioni nella prossima giunta comunale . Come pure della presidenza del consiglio comunale.

Non sono passate inosservate, invece, le tensioni nello schieramento opposto. Con un pezzo importante dei meloniani che dopo aver chiesto inutilmente la candidatura a sindaco per un suo esponente è apparso disinteressarsi della partita. Se non addirittura desideroso di un ridimensionamento degli scomodi alleati leghisti, già ridotti a quinta forza della coalizione, al primo turno, con appena il 5% di consensi dietro Forza Italia, FdI, Noi Moderati, e la civica Fanelli sindaco. D’altronde proprio la “sleghizzazione” di Potenza, per 5 anni unico capoluogo di regione amministrato dal Carroccio, è stato il ritornello intonato con più insistenza negli ultimi giorni di campagna elettorale dal ricomposto “fronte progressista” lucano. Specie dopo l’approvazione definitiva della legge sull’autonomia differenziata.

Sempre negli ultimi giorni di campagna elettorale il 48enne neo sindaco di Potenza Telesca, di mestiere funzionario della stazione unica appaltante della Regione, era finito al centro di varie polemiche. Anche per l’acquisto di alcuni locali dal Comune, nonostante il divieto previsto dal codice civile per gli amministratori rispetto ai beni degli enti amministrati, e l’innalzamento di una pergola fotovoltaica di notevole impatto visivo sulla palazzina di fronte al Municipio, dove sta realizzando una struttura ricettiva. Polemiche che non sembrano averne rallentato la corsa nonostante i probabili strascichi di carattere amministrativo.

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