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Telesca apre la giunta agli ex rivali ma arriva il no di Smaldone e Giuzio che per il sostegno al ballottaggio chiedono l’apparentamento delle liste
POTENZA – Lui, il candidato sindaco Vincenzo Telesca, offre posti in un’eventuale, futura giunta comunale. Per provare a ricomporre al ballottaggio di Potenza contro il leghista Francesco Fanelli il fronte progressista inaugurato alle elezioni regionale. Ma loro, gli altri candidati sindaci di area, non ci stanno, e per schierarsi apertamente a suo sostegno chiedono un apparentamento in piena regola. Per accedere, in caso di vittoria, anche al riparto dei seggi da assegnare in consiglio comunale, col premio di maggioranza.
E’ questo il punto delle trattative avviate, ieri, da Telesca, approdato al ballottaggio grazie al sostegno della maggioranza del Pd e di varie forze civiche e centriste, con Pierluigi Smaldone, ormai ex candidato sindaco di un’inedita mini coalizione a guida M5s e Verdi, e Francesco Giuzio, sostenuto dalla lista Basilicata possibile. A svelare i contenuti dell’incontro a tre è stato Smaldone, in un post pubblicato poco dopo sulla sua bacheca Facebook.
«Telesca ci ha ribadito la volontà di ricomporre il campo progressista. È anche la nostra priorità. La nostra risposta però è che non ci può essere alcuna ricomposizione se non con un apparentamento palese sulla scheda elettorale».
Questo il resoconto di Smaldone, che ha anche giustificato la posizione assunta col rispetto degli elettori. Rivendicando una rappresentanza in consiglio comunale più ampia di quella che riservata a lui e alle sue liste dal riparto dei 12 seggi di minoranza.
Tramite un apparentamento formale, infatti, da 2/3 consiglieri comunali eletti si potrebbe arrivare a 7 consiglieri. Grazie al riparto dei 20 seggi che la legge assicura alla maggioranza. Recuperando anche i rapporti effettivi di forza fotografati al primo turno. Quando le liste a sostegno di Smaldone hanno raccolto 6.696 voti, e quelle a sostegno di Telesca, a cui verrebbero assegnati i 13 consiglieri di maggioranza residui, poco meno del doppio, 12.319.
Convinto della necessità di un apparentamento formale anche Giuzio. In caso di accesso al riparto dei 20 seggi spettanti alla maggioranza vedrebbe lievitare la presenza della sua lista in Consiglio da 1/2 componenti a 3/4. Riducendo a 11 i seggi riservati ai “teleschiani” della prima ora. Sempre in caso di vittoria. A scapito anche di nomi “pesanti” e consiglieri comunali uscenti in cerca di riconferma. Tipo l’attuale capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Roberto Falotico, il socialista Rocco Pergola, e il centrista Enzo Stella Brienza.
Contattato dal Quotidiano l’ex candidato sindaco ha ribadito che da Basilicata possibile non arriverà mai un invito ad andare al mare il 22 e 23 giugno come quello dell’allora segretario regionale Pd, Mario Polese. Per evitare che Telesca perda contro Fanelli come avvenuto al “loro” Valerio Tramutoli, che 5 anni fa approdò al ballottaggio, e venne sconfitto per appena 200 voti dal leghista Mario Guarente. Eppure non verrà accettata nemmeno un’intesa su un’eventuale, futura cogestione amministrativa, senza una reale condivisione di oneri, ed onori.
Ieri in serata, quindi, è toccato a Telesca rilanciare la sua proposta. Chiedendo «a chi crede che insieme possiamo condividere un percorso di cambiamento», in un post su Facebook, di abbandonare «tecnicismi» e «politica politicante», «senza badare agli interessi di una postazione in più o in meno».
«Il 25 giugno – ha proseguito Telesca – ci siederemo tutti insieme, con tutti coloro, nessuno escluso, che hanno contribuito a sradicare il potere dell’apparato e ragioneremo su una squadra che non potrà prescindere da questi capisaldi e da questi protagonisti, come il popolo li ha proporzionalmente indicati al primo turno».
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