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Il Municipio di Potenza

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Elezioni comunali Potenza, per il nuovo sindaco il ballottaggio fra Telesca e Fanelli. Il voto disgiunto penalizza il candidato leghista. Il centrodestra non supera il 50%


POTENZA – Sarà ballottaggio il 22 e il 23 giugno per decidere chi governerà per i prossimi 5 anni la città di Potenza. Tra il centrodestra allargato guidato dal leghista Francesco Fanelli, e il centrosinistra ristretto, a meno di apparentamenti, di Vincenzo Telesca. E’ questo il verdetto maturato, ieri 10 giugno 2024, dallo spoglio nel più grande dei 52 centri lucani chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali.
Un esito prevedibile, sotto molti aspetti, nonostante il tentativo del centrodestra di chiudere la partita subito. Per evitare un altro giro di giostra ad alto rischio come 5 anni fa. Quando il sindaco uscente Mario Guarente, arrivato a mille voti di distanza dall’elezione al primo turno, ha visto ridursi da settemila ad appena 200 voti il vantaggio dal più forte dei suoi contendenti, Valerio Tramutoli.

LE PERCENTUALI CHE HANNO DECRETATO IL BALLOTTAGGIO PER LE COMUNALI DI POTENZA

Ieri sera, con 57 sezioni su 77 già scrutinate, Fanelli risulta inchiodato al 39% dei consensi. Con un distacco, per effetto del voto disgiunto, di quasi l’11% dalla somma dei voti raccolti dalle 7 liste di aspiranti consiglieri comunali collegate alla sua candidatura.
A beneficiare del voto disgiunto tra candidati consiglieri di centrodestra e altri candidati primi cittadini, è stato in primis Telesca, che ha raggiunto il 32% di consensi contro il 27% racimolato dalle sue liste.

Segue, staccato di quasi il 12%, il candidato sindaco della mini-coalizione a guida M5s-Verdi, Pierluigi Smaldone, che non supera il 18% nonostante un 4% di disgiunto a favore rispetto alle sue liste.
Si attesta all’8%, poi, Francesco Giuzio, candidato sindaco della lista La Basilicata possibile. Mentre Maria Grazia Marino, in corsa come prima cittadina per Forza del Popolo, non avrebbe superato l’1,5% dei consensi.
Se confermati questi rapporti di forza dovrebbe essere scongiurato anche il rischio di un’eventuale anatra zoppa in caso di vittoria al ballottaggio di Telesca.

IL VOTO DISGIUNTO PENALIZZA IL CANDIDATO LEGHISTA

Anche se il Viminale accredita le liste del centrodestra di qualcosa in più del 50%, infatti, si tratterebbe di una percentuale calcolata al netto di qualche migliaio di voti espressi disegnando una “X” soltanto sul candidato sindaco prescelto. Sicché sommando questi ultimi voti a tutti gli altri, quel 50% e rotti di voti a favore del centrodestra verrebbe diluito quanto basta per scendere al 49%. Proprio come avvenuto 5 anni fa con Guarente, che a causa del voto disgiunto perse il 6% dei consensi arrivati alle sue liste che arrivarono al 50,31% di consensi.

Anche allora, però, l’assegnazione dei seggi aggiuntivi in consiglio comunale per effetto del premio di maggioranza non scattò. Perché calcolando il totale dei voti validi espressi, e non soltanto i voti alle liste, la percentuale di consensi incassata dal centrodestra era soltanto del 48,7%.

LE DICHIARAZIONI DEI DUE CANDIDATI A SINDACO

«Continueremo a girare la città, a spiegare le nostre ragioni, il nostro programma». Così ieri all’Agi Fanelli, assessore regionale alla salute uscente e consigliere supplente della Lega per la legislatura regionale appena iniziata, che è stato catapultato nella competizione per il Comune di Potenza a tre giorni dalla presentazione di liste e candidature. A causa delle minacce di spaccatura della coalizione rispetto alla possibilità della corsa per un secondo mandato di Guarente.

«Siamo pronti a questi ultimi 10 giorni di campagna elettorale. Ringrazio tutti i potentini che hanno scelto di votarmi».
Soddisfazione per il passaggio al secondo turno è stata espressa da Telesca, già due volte consigliere comunale.
« In questi prossimi giorni di campagna elettorale – ha spiegato sempre all’Agi – punterò sull’ascolto dei cittadini che é mancato in questi 5 anni e sulla programmazione della macchina amministrativa. Dobbiamo sapere dove Potenza deve arrivare: giovani, università, cultura e servizi».
«E’ necessaria – ha concluso Telesca – una rinascita del centro storico, me lo hanno chiesto persino i cittadini delle contrade».

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