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Angelo Chiorazzo

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Elezioni regionali, da Patuanelli (M5s) la bocciatura di Chiorazzo “non è la persona giusta” da candidare a governatore della Basilicata


POTENZA – In Basilicata il Pd candida Chiorazzo? «Riteniamo che non sia la persona giusta, per alcuni suoi trascorsi ed una serie di ragioni che abbiamo ampiamente motivato. Credo che ci sia un ragionamento in corso anche nel Pd su come uscire da questo momento».
E’ arrivata ieri pomeriggio dal capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli la risposta, negativa, all’appello lanciato 24 ore prima dall’ex ministro della Salute, Roberto Speranza. Rinfacciando ai pentastellati il sacrificio dell’unità del Pd compiuto in Sardegna in nome dell’alleanza giallo-rossa. Poi uscita vittoriosa dalle urne, e chiedendo in cambio «più generosità» in Basilicata. Col via libera all’intesa sulla candidatura a governatore del re delle coop bianche, Angelo Chiorazzo, sostenuto dai turbocattolici di Basilicata casa comune e dal Pd. Nonostante le resistenze della base del Movimento lucano per la sua antica consuetudine con personalità come Giulio Andreotti e Gianni Letta, oltre che i possibili conflitti d’interesse legati all’appalto regionale gestito dalla sua coop, Auxilium.

Ospite della trasmissione di Rai Radio1 “Un Giorno da Pecora”, Patuanelli (M5s) ha risposto anche a una domanda sulla possibile candidatura a governatore della Basilicata di Speranza al posto di Chiorazzo alle prossime elezioni regionali. Un’ipotesi caldeggiata sia dalla direzione nazionale del Pd che dai vertici pentastellati, ma bocciata dal 45enne ex ministro lucano. Un po’ per fedeltà alla causa di Chiorazzo, un po’ perché da tempo avrebbe lasciato Potenza mettendo radici nella capitale.
«Non abbiamo intenzione di esser noi ad indicare un candidato». Così ancora l’esponente pentastellato, precisando il senso dei nomi proposti nei giorni scorsi dal Movimento al Pd e al resto dei possibili alleati. Vale a dire: il presidente dell’Ordine dei medici di Potenza, Rocco Paternò; il presidente vicario della Corte d’appello di Potenza, Alberto Iannuzzi; e l’ex direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio.
«Roberto – ha concluso Patuanelli – sarebbe un ottimo presidente di Regione ma credo che ci sia bisogno di lui anche a livello nazionale».

Sempre ieri (29 febbraio 2024), sulla necessità di superare lo stallo venutosi a creare nella costruzione di un fronte capace di contendere al centrodestra la guida della Regione, si sono espressi in una nota congiunta anche i referenti regionali di Avs, Donato Lettieri e Gianni Rondinone, il segretario regionale Psi, Livio Valvano, Valerio Tramutoli di La Basilicata Possibile, e il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano.
«Bene la rosa dei nomi che è stata posta sul tavolo della coalizione. Sono autorevoli personalità che valutiamo positivamente. E’ la dimostrazione concreta che si può costruire la coalizione». Così i 6 segretari in una nota congiunta in cui chiedono «a tutti i protagonisti, compreso “Basilicata Casa Comune”, di anteporre il progetto politico e l’unità dell’area progressista a ogni altro pur legittimo obiettivo e di accettare il confronto senza pregiudizi, senza schemi preordinati e senza soluzioni imposte dall’alto».
«Dobbiamo recuperare il ritardo – si legge ancora nel comunicato congiunto – facendo lo sforzo di superare le divisioni in campo generate innanzitutto dalla ricerca della soluzione nelle segreterie romane, anziché in Basilicata».
«Con responsabilità – hanno concluso Lettieri-Rondinone, Valvano, Tramutoli e Pessolano – dobbiamo creare il clima di coesione costruito in Sardegna, libero dalle alchimie del tatticismo esasperato».

In serata inoltre, è apparsa in rete la bozza di un documento all’esame dei gruppi territoriali del Movimento. A riprova del nervosismo che serpeggia anche nella base dei 5 stelle per la situazione. Ma la bozza è stata subito disconosciuta dal coordinatore regionale Arnaldo Lomuti, in cui a fronte a ulteriori insistenze sul re delle coop si minaccia la rottura dell’asse giallo-rosso. E la creazione di una mini coalizione guidata da uno Paternò, Iannuzzi e Bochicchio.
Di tutt’altro tenore, infine, il comunicato diffuso da Chiorazzo in persona. Ha lanciato la sua sfida al candidato presidente del centrodestra, che è il governatore uscente Vito Bardi. E ha annunciato un nuovo appuntamento elettorale sabato 3 marzo a Terranova del Pollino per parlare «di prospettive di sviluppo delle aree interne». In contemporanea alla direzione regionale del Pd, chiamata a decidere se confermare il sostegno al re delle coop o investire nell’intesa con i 5 stelle su un nome diverso, come sollecitato nei giorni scorsi anche da Elly Schlein.
«Le elezioni regionali saranno un referendum su Bardi». Queste le parole di Chiorazzo, che ha criticato la scelta del centrodestra di non «dare un segnale di consapevolezza della pessima gestione di questi cinque anni».
«Hanno preferito subire in silenzio i diktat romani». Ha aggiunto il re delle coop bianche lucane, particolarmente sensibile a questo tema dati gli ultimi sviluppi.
«Il quadro alla fine – ha concluso Chiorazzo – risulta essere molto più semplice di com’è stato raccontato in questi mesi. Si sceglie tra la conservazione e un cambiamento in positivo. Tra il passato e il futuro».

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