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La sede del Consiglio regionale della Basilicata

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Regionali in Basilicata e campo giusto, Digilio si smarca e annuncia una decisione a breve sulla candidatura di Chiorazzo, l’ex senatore Margiotta sorvola sull’assenza del “suo” Lettieri e rilancia l’iniziativa

POTENZA – Ha raccolto consensi immediati persino tra i democratici lucani il “campo giusto” materializzatosi sabato mattina nel salotto potentino del referente dei Verdi, Giovanni Mossuto, per ragionare, senza il Pd, sul percorso da compiere per costruire un’alleanza a guida Movimento 5 stelle per le elezioni regionali di inizio 2024. Anche se all’interno degli stessi Verdi non è mancato qualche distinguo.

Sono state queste le reazioni, di segno opposto, al debutto di un possibile schieramento alternativo al “fronte civico” composto dai laici cattolici di “Basilicata casa comune” e diversi amministratori lucani di centrosinistra, che sostiene la candidatura a governatore dal re delle coop bianche Angelo Chiorazzo.

A applaudire all’iniziativa tra le file dei democratici è stato il senatore ed ex sottosegretario Salvatore Margiotta, tra i più critici all’interno del Pd rispetto all’ipotesi di una candidatura di Chiorazzo. Un’ipotesi, quest’ultima, sostenuta attivamente da una parte importante del gruppo dirigente del partito, mentre il segretario regionale Giovanni Lettieri, continua a rinviare la questione concentrandosi sull’elaborazione del programma. Di qui la diffidenza montante tra i 5 stelle e il resto di un possibile fronte anti centrodestra, che vorrebbe poter dire la propria sulla scelta della guida della coalizione.

REGIONALI IN BASILICATA, I NODI DEL “CAMPO GIUSTO”

In un messaggio su “X” Margiotta ha sorvolato del tutto sull’assenza del “suo” Lettieri, all’incontro “tra segretari del centrosinistra lucano”. Ovvero: il deputato e coordinatore regionale M5s, Arnaldo Lomuti; Livio Valvano e Donato Pessolano, per Partito socialista e Azione; Giovanni Rondinone e Antonio Placido per Sinistra italiana; e Valerio Tramutoli per Basilicata. Oltre a uno storico dirigente dei Verdi lucani come Mossuto.

L’ex senatore, e attuale membro della direzione nazionale del Pd, ha poi definito “una buona notizia che partiti lucani siano protagonisti delle scelte su coalizione e candidato presidente, e su metodo da adottare”. Infine ha messo in guardia delle conseguenze “esiziali” che avrebbe delegare queste scelte “ai partiti nazionali”.

LE SPINTE VERSO LA CANDIDATURA DI CHIORAZZO

Un riferimento inequivocabile, il suo, alle manovre romane che negli ultimi giorni avrebbero riaperto la partita soprattutto sul sostegno dei pentastellati alla candidatura di Chiorazzo, nonostante le obiezioni emerse dalla base del Movimento e rivolte al coordinatore regionale Lomuti. Con il solo sostanziale distinguo, dichiarato, degli esponenti di vertice dell’amministrazione comunale materana, guidata dal sindaco M5s Domenico Bennardi, che in un accordo col Pd sulle regionali intravedono la chiave per rilanciare i rapporti con i democratici anche in consiglio comunale. Lì dove da tempo l’amministrazione fatica a tenere assieme una maggioranza stabile, e i dem rappresentano la parte più intransigente dell’opposizione.

A smarcarsi dall’iniziativa di Lomuti e gli altri, quindi, è stato un assessore della giunta Bennardi come Giuseppe Digilio, che è anche coordinatore regionale dei Verdi. “Da che mondo è mondo, bere un caffè tra amici non è altro che una vecchia, sana, abitudine conviviale italiana”. Così Digilio ha liquidato l’ospitalità offerta dal verde Mossuto all’incontro di debutto del “campo giusto” lucano.
“Altre sono le opinioni che si scambiano davanti ad una tazza di caffè, cosa diversa sono le posizione politiche”. Ha aggiunto. “Ecco, per quanto ci riguarda, la posizione politica su candidature apicali, alleanze, liste e coalizioni, sarà oggetto di imminente discussione all’interno dell’Esecutivo Regionale di Europa Verde Basilicata e successivamente discussa in assemblea”.
Digilio ha concluso annunciando l’intenzione di comunicare direttamente al Quotidiano del Sud quale sarà la posizione politica assunta, nelle vesti ufficiali di coordinatore regionale del Partito.

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