Marcello Pittella
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POTENZA – L’ex sindaco e segretario cittadino del Pd di Lauria, Angelo Lamboglia, non seguirà i suoi illustri concittadini, Marcello e Gianni Pittella, nel terzo polo in vista delle elezioni politiche 2022. Ma non rinuncia a denunciare le «imposizioni dall’alto» sulle candidature, che hanno scatenato la scissione.
Idem tanti altri come il segretario di circolo di Moliterno, Rocco Scannone, e una pittelliana doc quale è la sindaca di Genzano, Viviana Cervellino, che ha già iniziato la campagna elettorale a sostegno dell’ex governatore.
POLITICHE 2022, LA QUINTA COLONNA DEI PITTELLA NEL PD
È la quinta colonna pittelliana infiltrata dietro la linea del fronte della battaglia politica l’ultimo incubo del Partito democratico lucano, ancora scosso dagli eventi che hanno segnato la genesi di liste e candidature per il voto del 25 settembre. Con l’investitura a sorpresa da parte della segreteria nazionale del giovane segretario regionale Raffaele La Regina, che a fine luglio si era chiamato pubblicamente fuori dai giochi nel nome dell’unità del partito.
Poi il clamoroso rifiuto delle candidature “a perdere” offerte alle tre donne individuate dallo stesso La Regina. Infine il ritiro della candidatura del giovane segretario regionale, finito al centro di una bufera mediatica per una serie di affermazione postate in rete tra il 2010 e il 2013, in cui contestava la legittimità dello Stato di Israele, le politiche economiche europee, persino Expo e il gasdotto Tap.
IL CAMPANELLO D’ALLARME SUONATO DA ENZO AMENDOLA
A suonare l’allarme rosso, ieri mattina, è stato il sottosegretario agli Affari europei in carica, Enzo Amendola, “paracadutato” dal segretario nazionale Pd, Enrico Letta, come capolista nel collegio plurinominale lucano della Camera. Proprio al posto di La Regina.
«Vengo da una scuola antica: quando si è dentro un partito, si è dentro una comunità e bisogna avere serietà, disciplina e amore, così come ha fatto Raffaele La Regina. Io nella scorsa legislatura ero terzo e non sono entrato in Parlamento, ma ho dato il mio contributo come sottosegretario. Siamo tutti necessari e nessuno è indispensabile. Nelle comunità ci si comporta così».
Queste le parole pronunciate dal neo-candidato lucano, ieri mattina, durante la trasmissione Agorà, su Rai3 a proposito del suo trasloco dal terzo posto in una delle liste della sua Campania, che a tanti era parso una penalizzazione ingiustificata. Dunque un ulteriore ringraziamento a La Regina, ma anche un invito perentorio ai dem lucani. Perché decidano da che parte stare tra lui, il Pd e l’ex governatore Marcello Pittella, candidato come capolista del terzo polo di Calenda e Renzi nell’altro collegio plurinominale, quello del Senato. Collegio in cui contenderà il seggio al democratico Vito De Filippo, e a un altro “paracadutato” come l’ex sottosegretario M5s, Mario Turco.
POLITICHE 2022, LE STRATEGIE PER SCONGIURARE IL BOICOTTAGGIO DEI SOSTENITORI DI PITTELLA
Per scongiurare il boicottaggio della campagna elettorale da parte di tanti attivisti e dirigenti locali del partito ancora vicini all’ex governatore, oggi dovrebbe tornare a riunirsi segreteria regionale allargata del Pd lucano, convocata da La Regina proprio per discutere della campagna elettorale. Non sfugge più a nessuno, infatti, il rischio che girando per alcuni centri, soprattutto della provincia di Potenza, si possano trovare chiusi i circoli cittadini del Pd. Da stabilire, quindi, c’è anche la linea da tenere con quanti per il momento non hanno manifestato l’intenzione di lasciare i democratici pur sostenendo apertamente la candidatura di Pittella. Una situazione che in tempi normali provocherebbe l’espulsione immediata dal partito ma a un mese dal voto potrebbe trasmettere un’immagine di ulteriore divisione interna spingendo gli elettori a premiare la compattezza mostrata da altre formazioni politiche.
«La dedichiamo a chi con noi ha sempre combattuto l’idea che la politica sia palude e non mare aperto. Marcello Pittella, vinci, nel solco di quella rivoluzione democratica che ti hanno impedito di continuare».
Questo il messaggio di incitazione rivolto ieri su Twitter dalla sindaca di Genzano, Cervellino, all’ex governatore, con una foto della sua trionfale campagna elettorale per le regionali del 2013. Messaggio che ha scatenato proprio una domanda su un suo eventuale addio al Pd, a cui la sindaca ha risposto spiegando di aspettare «che il Pd convochi una assemblea per chiarire quanto accaduto».
«Ho necessità – ha proseguito Cervellino – di esprimere la mia opinione ed esporre le mie determinazioni a chi ha la responsabilità politica della comunità democratica».
LA POSIZIONE DEI SEGRETARI DI CIRCOLO
Della necessità che «qualcuno a livello regionale e nazionale» si assuma la responsabilità per quanto accaduto in Basilicata ha parlato anche Angelo Lamboglia, segretario del circolo cittadino del Pd di Lauria, che a settembre ha ceduto la fascia di primo cittadino al senatore uscente Gianni Pittella
«Non cessiamo di esistere». Ha aggiunto Lamboglia. «Perdiamo, a pochi giorni da una competizione elettorale, figure importanti e di peso che sicuramente porteranno con se un consistente seguito, ma non per questo è nostra intenzione sparire. Naturalmente siamo ammaccati, non in grado di procedere così come avremmo voluto, ma lavoreremo per riprendere il nostro percorso e rilanciare un Pd che purtroppo oggi paga un caro prezzo alle imposizioni provenienti dall’alto e che non hanno tenuto in alcun conto delle istanze dei territori».
Per le politiche 2022 «ribadisco il mio in bocca al lupo a Marcello e Gianni Pittella, che hanno fatto una scelta, frutto della mancata condivisione di una visione del nostro partito regionale e nazionale». Così ancora il segretario del circolo di Moliterno, Scannone, che nei giorni scorsi era stato criticato per un “like” al post su Facebook con cui Marcello Pittella aveva annunciato la sua candidatura col terzo polo.
«A oggi – ha aggiunto il segretario di circolo riferendosi ai due fratelli Pittella – non condividono più l’idea del nostro partito, ma hanno avuto il coraggio di non scivolare nella inconcludente opposizione, perché si tratta di personaggi politici con una loro idea e visione, che non corre più sulla nostra stessa strada politica».
«Voglio rivendicare la mia libertà, soprattutto quella di poter esprimere rispetto per alcune scelte politiche, magari non condivise, ma coraggiose, diverse da quelle di coloro che oltre che contare i “likes” non possono fare, in quanto non dotati del coraggio del confronto reale».
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