Lavoratori a uno degli ingressi dello stabilimento Stellantis di Melfi
3 minuti per la letturaPOTENZA – C’è una strategia comune Regione-industria-sindacati per aiutare lo stabilimento Stellantis lucano, così come è stato concordato al tavolo di confronto, svoltosi ieri a Potenza tra la Regione Basilicata, Confindustria e i rappresentanti sindacali. Al termine il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha anticipato la redazione di «un documento unitario da presentare al ministro Urso e un tavolo permanente che dovrà tener conto delle esigenze dei lavoratori e dovrà dare risposte immediate». L’incontro, durato oltre due ore, era stato convocato dallo stesso Bardi dopo lo sciopero dello scorso 18 settembre per i lavoratori di Stellantis e delle fabbriche dell’indotto nella zona industriale di San Nicola di Melfi.
«Si è trattato – ha aggiunto il “governatore” – di un tavolo interessante, che ha visto anche un dibattito acceso, ma la cosa che è emersa è che tutti remiamo dalla stessa parte. Le istituzioni e i sindacati vogliono stare dalla stessa parte a favore dei lavoratori per salvaguardare l’occupazione nello stabilimento e nell’indotto. La questione è complessa perché l’interlocutore è straniero e opera in regime di monopolio in Italia, ma per la prima volta l’unione di tutti può consentirci di essere massa comune per salvaguardare un patrimonio della regione e la tenuta sociale della Basilicata. L’impegno del governo nazionale e delle Regioni che producono auto porterà sicuramente i suoi risultati».
E’ intervenuto, anche lui con una nota, il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma (presente insieme al direttore generale, Giuseppe Carriero): «Abbiamo ribadito al presidente Bardi che la Basilicata potrà ritenersi soddisfatta solo in presenza di un chiaro impegno da parte di Stellantis a garantire adeguati programmi, volumi produttivi per lo stabilimento di Melfi e, a parità di condizioni di reale competitività, il coinvolgimento delle imprese dell’indotto nell’assegnazione delle nuove commesse. Solo in questo caso avremo adeguate garanzie di reale salvaguardia di livelli produttivi e quindi occupazionali. Ci auguriamo che adeguate rassicurazioni in tal senso emergano in maniera chiara dal tavolo nazionale voluto dal Ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso».
«Un’iniziativa – aggiunge Somma – che, insieme all’istituzione di un tavolo permanente che monitori l’avanzamento della vicenda, ha trovato la nostra massima condivisione. Per rilanciare la competitività del territorio e quindi del suo tessuto produttivo è fondamentale definire un adeguato pacchetto di strumenti agevolativi. Con l’istituzione della Zona economica speciale unica che estende i benefici alle imprese del territorio, precedentemente escluso dalla Zes Jonica, l’iniziativa privata, già esistente o di prossimo insediamento, potrà ricevere un ulteriore stimolo. Ma è necessario potenziare ancora di più l’offerta agevolativa attraverso quella che continuiamo a considerare una leva di straordinaria attrattività rappresentata dalla riduzione della bolletta energetica delle imprese. Misura, quest’ultima, di cui chiaramente dovrà poter beneficiare tutta l’impresa presente sul territorio regionale».
«Al contempo – ha aggiunto Somma – abbiamo rappresentato la necessità di accelerare i tempi dell’Avviso pubblico “Area di Crisi Complessa” e del bando “Automotive” – ha spiegato – È evidente che le sole agevolazioni finanziarie non possono rappresentare la soluzione a tutti i deficit di competitività né considerarsi esaustive delle necessarie misure utili a sostenere le imprese in un momento così delicato. Né tanto meno possono garantire da sole la competitività necessaria ad acquisire nuove commesse. Ma è fondamentale assicurare almeno un minimo di supporto alle imprese dell’indotto di fronte a una crisi oggettivamente severa e complessa. Mai come in questo caso industria, lavoro e istituzioni hanno un destino comune che impone soluzioni massimamente condivise».
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