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Vincenzo Telesca, nuovo sindaco di Potenza

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POTENZA – Ha stravinto il ballottaggio chiedendo ai cittadini di “s-legare” Potenza ma Telesca rischia di iniziare il mandato sindacale con le mani legate. Nonostante una maggioranza consiliare potenziata dai seggi riservati, per legge, all’opposizione, che verranno assegnati ai suoi sostenitori dell’ultima ora. Si annunciano giorni complicati per il neo-sindaco di Potenza Vincenzo Telesca. Inclusi quelli che ancora lo separano dalla proclamazione ufficiale, prevista non prima di una settimana.

A tenere banco, infatti, restano alcune delle questioni emerse durante gli ultimi giorni della campagna elettorale. Questioni su cui lo stesso Telesca aveva annunciato l’intenzione di indire una conferenza stampa all’indomani dello scrutinio per provare a fugare i dubbi residui. A stretto giro, infatti, dovrebbe chiudersi l’istruttoria negli uffici comunali sulle irregolarità denunciate rispetto all’acquisto compiuto nel 2022 dal neo-sindaco, all’epoca consigliere comunale di minoranza, di alcuni locali attigui alla sua abitazione di proprietà del Comune. Se dovesse essere ravvisata una violazione del divieto di acquisto previsto dal codice civile per gli amministratori pubblici, rispetto ai beni degli enti amministrati, il rischio è che il Comune debba dichiarare la nullità della compravendita. Dichiarazione che metterebbe Telesca di fronte a un vero e proprio dilemma, dal momento che impugnare un atto simile, o anche soltanto chiedere un risarcimento per i lavori di ristrutturazione già effettuati, significherebbe aprire un contenzioso con l’amministrazione che ne provocherebbe la decadenza da primo cittadino di Potenza, come previsto dalla legge in tutti i casi di lite pendente tra amministratori ed enti amministrati.

Se i tempi dovessero allungarsi, inoltre, c’è la concreta possibilità che sia la nuova amministrazione a dover decidere se dichiarare o meno la nullità di quella compravendita. Decisione che metterebbe Telesca in un evidente conflitto d’interesse costringendolo, come minimo, ad astenersi e a lasciare al suo vice le incombenze del caso. Inclusa una evidente esposizione ad accuse di omissione d’atti d’ufficio se all’istruttoria dei tecnici comunali non dovessero seguire atti conseguenti.

Altra questione su cui potrebbe materializzarsi un conflitto d’interessi in capo al nuovo sindaco di Potenza, è quella della pergola fotovoltaica in costruzione sulla terrazza un’altra delle sue proprietà immobiliari. Vale a dire la palazzina intestata alla moglie in piazza Matteotti, a pochi metri in linea d’aria dal municipio. Qui il pericolo, dopo l’ispezione effettuata dalla municipale poche ore prima dell’apertura dei seggi, è gli uffici propongano, per minimizzare l’effetto visivo, di emettere un ordine di demolizione, o comunque di ridimensionamento della struttura. Magari con l’installazione del pannelli fotovoltaici direttamente sulla terrazza. Anche in questo caso, quindi, il neo-primo cittadino potrebbe trovarsi di fronte al dilemma se impugnare un ordine siffatto, avviando un contenzioso con l’amministrazione comunale che potrebbe provocare la decadenza dall’incarico, o meno. Durante la campagna elettorale era emersa persino una terza questione relativa a un processo in corso a carico di Telesca e dell’ex amministratore dell’Acta, Roberto Spera, per calunnia ai danni di due vigili urbani. Rispetto a questa, tuttavia, appare superato il tema di un’eventuale costituzione in giudizio del Comune, a tutela dell’onorabilità del corpo della polizia municipale, essendo scaduti i termini per farlo.

Nei prossimi mesi, tuttavia, anche questo caso rischia di tornare di attualità. Nell’eventualità di una dichiarazione di prescrizione delle accuse e di una reiterazione della richiesta di risarcimento avanzata dai due vigili nei confronti dell’attuale primo cittadino. L’ennesima situazione scomoda, insomma, che potrebbe minare, in partenza, i rapporti tra il sindaco e i suoi agenti.

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