Raffaele La Regina in conferenza stampa
4 minuti per la letturaPOTENZA – «A chi prova a mettermi un cappello in testa rispondo che la mia è una candidatura autonoma fondata sull’idea di un partito che torna a combattere una destra becera e incapace di governare questa regione e questa nazione. Non su accordi di bassa lega».
Lo ha ribadito con forza, ieri pomeriggio a Potenza, il 28enne Raffaele La Regina, tre giorni dopo la candidatura a sorpresa per la segreteria regionale del Pd.
La Regina ha convocato la stampa, amici e curiosi, nella sede della federazione provinciale democratica di via Tirreno, nel popolare quartiere del Serpentone, che da qualche anno ospita anche gli uffici della direzione regionale del partito. Una convocazione “d’urgenza” dopo i primi strali lanciati dal fronte che sostiene i due candidati concorrenti per la segreteria: la sindaca di Genzano, Viviana Cervellino, espressione degli ex renziani e dei fratelli Pittella; e soprattutto l’indipendente Rocco Pappalardo, già sindaco di Oppido.
Col primo tifoso di quest’ultimo, vale a dire l’ex presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, e il senatore pro-Cervellino Salvatore Margiotta, che sono tornati a chiedere le dimissioni della segretaria provinciale uscente di Potenza, Maura Locantore, chiedendone le dimissioni. Un attacco annunciato e mirato a riaprire fin da subito le divisioni all’interno dell’ampio fronte “lettiano” che sostiene La Regina, dove la sponda offerta a Margiotta e Lacorazza da un altro ex presidente del Consiglio regionale, Vito Santarsiero, è riuscita ad affondare la candidatura alla segreteria regionale proprio di Locantore. Nonostante l’investitura ricevuta dai vertici del partito nazionale.
«La mia candidatura – ha spiegato La Regina – nasce in una notte grazie a un gesto di grande dignità, coraggio e lealtà politica che è quello di Maura Locantore, che decide di fare un passo di lato per il bene di una comunità e di un partito».
Così il 28enne, che da un paio d’anni segue come un’ombra il vice segretario nazionale del Pd Giuseppe Provenzano, ha raccontato i tempestosi eventi accaduti nella notte tra venerdì e sabato scorsi. A poche ore dalla scadenza del termine per la presentazione delle candidature.
«Lei – ha aggiunto La Regina – era stata chiamata da un gruppo dirigente a espletare una funzione, ma quando ci si è resi conto che unità andava costruita diversamente è stata pronta a fare un passo di lato». Poi è passato ad enunciare i ritardi dell’amministrazione regionale di centrodestra guidata dal governatore Vito Bardi, evidenziando – in particolare – il record italiano conquistato dalla Basilicata per percentuale di popolazione che vive stabilmente in condizioni di “povertà relativa”.
Un dato su cui da ex ricercatore dello Svimez non poteva davvero non soffermarsi.
Quanto all’idea di partito e di alleanze da costruire attorno al Pd lucano, La Regina non ha lasciato spazi a equivoci, annunciando l’intenzione di organizzare un incontro programmatico in occasione dell’anniversario della morte del compianto segretario regionale Antonio Luongo. Incontro che dovrebbe svolgersi in quella Rionero, dove alle amministrative del 3-4 ottobre il Pd di Locantore e del commissario regionale Gianni Dal Moro ha abbracciato la corsa del poi-sindaco Mario Di Nitto, battezzando un’intesa inedita senza i renziani di Italia viva ma con 5 stelle, ArticoloUno e Sinistra italiana. Il tutto a scapito dei veti interni sfociati nella scissione di un gruppo di “centristi”, che hanno sostenuto una loro candidatura concorrente, e nella rimozione del risultato ottenuto da diverse analisi post-elettorali, già orientate sulle dinamiche congressuale.
«Un comune simbolico dal punto di vista politico e una grande vittoria di una grande coalizione di centrosinistra». Così La Regina ha elogiato il “modello” rappresentato dal centro del Vulture, chiedendo ai renziani di Italia viva, pur senza citarli, di scegliere da che parte stare. Quindi è tornato ad attaccare il centrodestra per gli accordi sulle estrazioni di petrolio e gas chiusi nei mesi scorsi, e ha indicato nel Comune di Potenza l’altra trincea da dove occorre ripartire con un’opposizione «intelligente». Ma non ha mancato di citare anche l’animatore di Libera Basilicata, don Marcello Cozzi, e le sue battaglie per la legalità, insistendo sull’importanza dell’istituzione di un centro operativo lucano della Direzione investigativa antimafia.
«Non vogliamo rottamare nessuno». Ha concluso La Regina rispondendo ad alcune domande sul «vecchio da scardinare» che gli sono state sottoposte presenti. «Piuttosto porteremo i nostri padri sulle spalle come Enea con Anchise lungo il tragitto che c’è da compiere assieme».
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