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RIONERO – Se alla disponibilità a un passo indietro nella corsa a sindaco di Rionero del meloniano Donato Libutti non corrisponde la medesima disponibilità del forzista Nicola Asquino, allora tanto vale correre separati.
E’ questo il punto di rottura raggiunto, ieri, dal centrodestra, nelle trattative su liste e candidature in vista del voto del 3-4 ottobre.
Mentre a sinistra smentisce le voci di una rinuncia alla candidatura da indipendente il presidente della Casa di Riposo “Virgo Carmeli”, Roberto Iosca. Annunciando di aver tappato le falle apertesi nella lista dei suoi candidati consiglieri dopo lo “scippo” di almeno tre di loro da parte dei rivali.
A “resuscitare” la candidatura di Libutti è stato il vicesegretario regionale della Lega, Massimo Zullino, inviato nel centro del Vulture per gestire la pratica “elezioni amministrative”. Dopo giorni di tentennamenti, infatti, il consigliere regionale ha rotto finalmente gli indugi ufficializzando il sostegno al giovane imprenditore proposto da Fratelli d’Italia e Federazione popolare, in luogo dell’altro contendente, Aquino, designato dal referente locale di Forza Italia, Antonio Zottarelli, che è anche presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio.
Se a destra paiono destinate a confrontarsi due candidature rivali, tuttavia, a sinistra lo schema si presenta ancora più ampio, con almeno 3 candidature di “area”: in primis l’avvocato Mario Di Nitto, appoggiato da Pd e alleati più i 5 stelle e Sinistra Italiana; quindi il funzionario regionale Nicola Locoro, sostenuto da un gruppo di centristi del Pd entrati in rotta con la linea ufficiale del partito; e per finire l’ex assessore comunale Iosca.
PISTICCI – E’ di fatto maturata ufficialmente ieri la spaccatura all’interno del centrodestra pisticcese che pure era nell’aria. Lega, Fratelli d’Italia, Udc e una lista civica a sostegno convergeranno sulla giovane Ilaria Di Pede che dunque sarà la candidata di tutto il centrodestra con l’esclusione di Forza italia che invece andrà per la propria strada a sostegno di Pasquale Tuccino. Da verificare se una o due saranno le liste a sostegno di Tuccino ma di certo la spaccatura è maturata.
Di certo con cinque cAndidato e un numero importante di liste che potrebbero facilmente arrivare alla doppia cifra la battaglia elettorale a Pisticci si prospetta quantomai incerta e l’ipotesi di un secondo turno così come previsto per i Comuni superiori ai 15mila abitanti diventa evidentemente ipotesi concreta. L’ufficialiazzazione della candidatura di Ilaria Di Pede dovrebbe avvenire nelle prossime ore.
Il resto della compagnia di candidati a Pisticci vede schierate almeno quattro liste a sostegno di Vito Di Trani e probabilmente cinque con Domenico Albano anche se in questo caso i numeri e le liste dovranno essere verificate al momento della presentazione.
GLI ALTRI COMUNI DEL MATERANO – A Bernalda la corsa a quattro pare ormai certificata con Domenico Tataranno, Daniel Carbone, Sergio Braico e Federico Scasciamacchia che hanno tutti quanti annunciato la propria candidatura e rimane da capire se ci potranno essere ulteriori sorprese in una corsa che si annuncia evidentemente incerta e con una forte dispersione tra più candidati dei voti che potrebbe dunque rendere l’esito elettorale più che mai incerto. Giochi fatti a Ferrandina con Carmine Lisanti e Luca D’Amelio in campo. Partita invece ancora tutta da interpretare a Oliveto dove si deve capire quale sarà il candidato sindaco che succederà a Antonio Romano che ha annunciato da tempo di non ricandidarsi.
Pronto a riscendere in campo anche se potrebbe essere candidato unico a lottare contro l’insidioso quorum c’è il sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo.
MELFI – Sarà la giovane Alessia Araneo la candidata sindaca del Movimento 5 stelle Melfi. Ma il gruppo dei «veterani», animato dalla consigliera comunale uscente Angela Bisogno e dall’ex consigliere regionale Gino Giorgetti (marito e moglie) non ci sta. Per questo annuncia l’intenzione di disertare le urne.
E’ finita male tra i pentastellati della cittadina federiciana la discussione su nomi e candidature per il voto del 3-5 ottobre.
A portare in piazza il malcontento sono stati gli esclusi, che in una nota diffusa nella giornata di ieri hanno definito quanto accaduto come «un vero e proprio attacco al M5s di Melfi». Quindi hanno denunciato il triste destino di «oltre 10 anni di impegno, duri sacrifici e lotte politiche per i cittadini di Melfi, calpestati e buttati alle ortiche».
Nel mirino dei ribelli pentastellati è finito, in particolare, «un senatore» non meglio identificato a cui i vertici nazionali del Movimento avrebbero delegato l’organizzazione della campagna elettorale per le amministrative nella città di Melfi. Un profilo in cui non è difficile inquadrare l’immagine venosino Arnaldo Lomuti.
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