X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

POTENZA – Lievitano le royalty incassate dalla Regione Basilicata e dai comuni petroliferi lucani. Nonostante la fermata per quasi due mesi delle attività del principale campo minerario in produzione, in Val d’Agri. E’ quanto emerge dai dati appena pubblicati dall’ufficio risorse minerarie del Ministero per la transizione ecologica. Dati riferiti ai versamenti effettuati al 30 giugno, come previsto dalla legge, per la produzione di petrolio e gas del 2021.

A spingere in alto le cifre è stato il rialzo del prezzo del barile e il graduale incremento delle estrazioni nel secondo campo minerario lucano in ordine di grandezza, quello di Tempa Rossa, dove i pozzi hanno iniziato a pompare petrolio e gas nell’estate del 2020. A registrare l’incremento di introiti maggiore, non per niente, è stato proprio il Comune di Corleto Perticara, che ospita l’infrastruttura fondamentale del programma di estrazioni di Total, Shell e Mitsui. Vale a dire il centro olio Tempa Rossa. Nel piccolo centro della valle del Sauro, dai circa 24.000 euro incassati per la produzione 2019, a giugno dell’anno successivo, si è passati a 2.582.000 euro per la produzione 2020, e ai 5.716.000 euro nelle scorse settimane (+121%). Rispetto al numero di abitanti, con 2.400 euro di royalty per ognuno dei circa 2.500 residenti (inclusi quelli stabilmente dimorati all’estero), Corleto ha superato persino Viggiano, che ne ha incassati poco più di 2.000 per ognuno dei suoi circa 3.400 residenti (“esteri” inclusi).

Nella capitale petrolifera della Val d’Agri, che ospita il Centro olio a servizio del programma di estrazioni di Eni e Shell, lo stop della produzione per la manutenzione decennale degli impianti ha fatto salire gli incassi soltanto da 6milioni a 6.900mila euro (+13%). Così come negli altri comuni dell’area. Tra i dati appena pubblicati dal Ministero, tuttavia, spiccano anche numeri al ribasso rispetto all’anno precedente. In piccolo, per quanto riguarda le royalty versate da Energean Italy (ex Edison) e Gas Plus a Regione e Comune di Garaguso, per il gas estratto dai pozzi della concessione omonima, che sono scese da circa 32.000 euro a 26.000 (-19%). Ma anche per il principale percettore di royalty lucano, la Regione Basilicata, e il suo principale debitore, Eni. Rispetto ai 40.254.000 euro versati l’anno scorso, infatti, a fine giugno in via Verrastro risultavano versati dalla compagnia del cane a sei zampe soltanto 37.671.000 (-6,4%).

Un calo difficile da spiegare se rapportato all’incremento registrato a Viggiano e negli altri centri petroliferi valdagrini, dal momento che il calcolo di quanto spettante a Regione e comuni viene effettuato in percentuale sull’unico e solo valore della produzione. Non sono da escludere, tuttavia, ulteriori versamenti “a integrazione” nei prossimi mesi. In totale l’ammontare delle royalty distribuite in Basilicata è salito, quindi, da 93.445.000  a 116.682.000 euro (+24%). Per legge risorse di questo tipo andrebbero destinate a investimenti per lo sviluppo delle aree interessate, direttamente o indirettamente, dalle estrazioni. Negli anni perpò, talvolta per assenza di capacità progettuale nelle amministrazioni più piccole, non sono mancate distorsioni che hanno finito per alimentato varie forme di spesa corrente.  

Oltre ai 9 comuni lucani che godono di royalty dirette (Viggiano, Calvello, Montemurro, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Corleto, Guardia Perticara e Gorgoglione) la legge ha individuato anche 26 paesi che condividono con i primi le ricadute degli investimenti finanziati con oltre un terzo delle royalty versate alla Regione Basilicata, in quanto ente gestore del del cosiddetto “Programma operativo Val d’Agri”. La spesa dei restanti due terzi delle royalty regionali, invece,  è prerogativa di via Verrastro e slegata vincoli geografici, come avvenuto quasi sempre finanziando, di anno in anno, i lavori di forestazione e prevenzione del rischio idrogeologico, e il funzionamento del sistema sanitario regionale, e dell’Università della Basilicata. Contattato dal Quotidiano, l’ufficio stampa di Eni si è riservato di replicare.    

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE