L'impianto Stellantis di Melfi
3 minuti per la letturaLa Cgil chiama alla mobilitazione: ancora sospensione della produzione e settimana ridotta nello stabilimento Stellantis di Melfi
MELFI (POTENZA) – Si allunga la sospensione dell’attività produttiva, oggi, nello stabilimento Stellantis di Melfi. “Per sopraggiunta mancanza di componenti”, l’attività produttiva nel sito automobilistico sarà infatti sospesa dalle ore 6 alle 14 di oggi, hanno fatto sapere le organizzazioni sindacali alle quali è stato inviato il messaggio dell’azienda. Una sospensione che, di fatto, chiude con largo anticipo la settimana di lavoro a Melfi, dove era già previsto il “taglio” del turno pomeridiano del venerdì. Provocando, naturalmente, anche una diminuzione della retribuzione per i dipendenti, già provati da ripetuti stop alla produzione dall’inizio dell’anno. E la settimana prossima c’è il rischio che la sospensione delle attività di Stellantis potrebbe ripetersi allo stesso modo. A quanto è dato sapere, è infatti già previsto uno stop alla produzione per il pomeriggio di venerdì 17 maggio.
Insomma, crescono sempre più le preoccupazioni di lavoratori e organizzazioni sindacali per la situazione dello stabilimento Stellantis e dell’indotto automotive di San Nicola di Melfi. Qui ieri si è tenuta, peraltro, la riunione dei delegati dell’indotto e della logistica per discutere sui temi del referendum della Cgil sul Jobs Act, della sicurezza nei luoghi di lavoro, del rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici e della situazione produttivo occupazionale del settore automotive. «C’è bisogno di aumentare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori a fronte dell’inflazione che c’è – ha detto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita -. Per dare dignità al lavoro innanzitutto bisogna rendere la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro un elemento centrale del confronto con le imprese». La Fiom, unitamente ai delegati aziendali, «conferma la necessità di rivendicare una politica industriale che investa finanziamenti pubblici e privati per garantire il lavoro anche nell’area di Melfi. I vari tavoli tematici che si sono tenuti dal Governo a oggi non hanno dato nessuna risposta politica in termini di volumi di produzione e di mantenimento dei posti di lavoro. È ormai inevitabile una mobilitazione a partire da Melfi di tutti i metalmeccanici coinvolti nell’automotive. L’utilizzo continuo degli ammortizzatori sociali in maniera strutturale, eliminando anche il turno di notte, sta mettendo in povertà i lavoratori. È fondamentale che il Governo apra un tavolo con sindacato e Stellantis perché la promessa di un milione di auto fatta dal ministro Urso l’anno scorso è ancora un miraggio».
L’organizzazione dei metalmeccanici della Cgil lucana rivendica «la necessità di investire sulla formazione e sulle competenze per la transizione ecologica e digitale, ritenendola un’opportunità per competere con altri Paesi non sulla riduzione dei costi bensì sull’innovazione e sullo sviluppo. È necessario ridurre l’orario di lavoro e mettere al centro un lavoro di qualità per tutti i lavoratori, perché oggi l’efficientamento che le aziende continuano a rivendicare si traduce immediatamente in precarietà e in un peggioramento delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza, provocando infortuni e morti sul lavoro. Ormai – prosegue la nota – siamo in una logica dove le multinazionali come Stellantis aumentano i loro profitti spremendo i lavoratori come dei limoni. La Fiom Cgil unitamente ai delegati sta sostenendo la campagna referendaria per il superamento della precarietà in tutti i luoghi di lavoro e nei siti produttivi di tutta la Basilicata, invitiamo quindi i lavoratori ad aderire alla raccolta firme per il referendum contro Jobs Act».
Per l’organizzazione sindacale di categoria «è necessario modificare la legislatura e una cultura del lavoro che negli anni è stata sempre a svalorizzare il lavoro e i lavoratori. La Fiom Cgil Basilicata – conclude Calamita – ritiene non sia più rinviabile la lotta con un coinvolgimento importante dei lavoratori a partire da Melfi, perché si possa arrivare a una manifestazione generale unitaria che metta al centro i diritti e la dignità dei lavoratori».
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