Lo stabilimento Fiat Chrysler a Melfi (PZ)
1 minuto per la letturaL’appello del segretario regionale della Uilm Basilicata, Marco Lomio
POTENZA – «Successo» per le vendite di Jeep Renegade e 500 X e «preoccupazione» per la cassa integrazione che dal 23 gennaio interesserà gli addetti alla produzione della Grande Punto «rafforzano la sollecitazione di Uilm e Uil perché lo stabilimento Fca di Melfi (Potenza) – dove i cancelli si riapriranno lunedì 9 gennaio – diventi nel nuovo anno a marchio Jeep e non solo per assicurare l’occupazione a quanti lavorano sulla linea Punto quanto piuttosto per estendere l’occupazione complessiva»: lo sostiene, in una nota, il segretario regionale della Basilicata della Uilm, Marco Lomio, secondo il quale «a creare altre apprensioni ci sono poi risvolti internazionali: la Fca, negli Usa, è molto sbilanciata sui grossi veicoli, che consumano di più e hanno emissioni maggiori, e sta ora riprogrammando la propria strategia, pensando anche a vetture ibride (la Chrysler Pacifica) ed elettriche (oltre a Fiat 500), già sul mercato, in particolare in California, la stessa Pacifica, che sarà presentata questo mese al Ces di Las Vegas Come ci sono pressioni lobbistiche sul nuovo Presidente Trump per ridurre la produzione di Fca fuori dagli Usa. Per tutto questo – sottolinea Lomio – la vigilanza e l’attenzione del sindacato sono raddoppiate».
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