La Stellantis di Melfi
2 minuti per la lettura«SULLA vicenda Stellantis va mantenuta alta la guardia. Nell’ultimo incontro, tenutosi presso il ministero dello Sviluppo Economico tra i vertici dell’azienda e il Governo nazionale, sono emerse le prime indicazioni sul prossimo piano industriale. Relativamente allo stabilimento lucano, fa indubbiamente piacere apprendere che San Nicola di Melfi sarà il primo impianto in Italia a ricevere nuovi modelli con l’installazione di una nuova piattaforma per quattro nuove autovetture elettriche del segmento medio a partire dal 2024, con una linea produttiva riorganizzata ed un potenziale di 400mila autovetture a pieno regime».
Lo afferma il consigliere del Pd, Roberto Cifarelli, sottolineando che «tutto ciò però, così come evidenziato dai sindacati e dal ministro Orlando, non ci permette di stare tranquilli rispetto ai posti di lavoro da salvaguardare in quando non è stato ancora presentato il piano industriale. Infatti, nulla è trapelato circa il rinnovato modello organizzativo e produttivo che sarà adottato e, sulla cosiddetta super linea unica di produzione, non sono stati declinati i numeri sulla capacità occupazionale da implementare. Pertanto, la ‘storia’ va seguita con la massima attenzione e con la necessaria coesione istituzionale e sociale senza trionfalismi intempestivi».
«Così come l’auspicio rassicurante del presidente Bardi sulla possibile nascita nell’impianto lucano della terza gigafactory europea del gruppo per le batterie – continua Cifarelli – non può rimanere una speranza lasciata al caso o al buon cuore del nuovo management Stellantis. Su questo punto, innanzitutto non c’è stato nessun impegno da parte dell’azienda, ma soprattutto, stiamo assistendo ad un’aspra contesa tra territori per assicurarsi questo hub produttivo con le conseguenti ricadute positive in termini di occupazione e ricchezza. A questo proposito, la Regione Piemonte con una sperimentata politica industriale sta proponendo lo stabilimento di Mirafiori. Dalla Regione Basilicata invece, a parte qualche comunicato stampa, finora non ha esercitato nessun ruolo produttivo a rendere il nostro territorio più appetibile per Stellantis. A riguardo ci aspettiamo che la Regione nella nuova programmazione economica preveda linee di finanziamento specifiche per il settore dell’automotive nel rispetto della transizione energetica nella consapevolezza che in Basilicata esiste già un centro ricerche ed un cluster già attivi. Come abbiamo più volte sottolineato anche nelle diverse sedute di Consiglio regionale tenute sull’argomento, il Governo regionale è assente sulle grandi questioni che interessano la crescita economica del territorio lucano, e, nello specifico, manca di una compiuta politica industriale dedicata all’automotive da sostenere con una parte delle ingenti risorse economiche programmate dal Governo nazionale e dall’Unione Europea».
Secondo il consigliere dem «la Regione Basilicata a guida Bardi manca di protagonismo concettuale. Non hanno un’idea guida su quale modello di sviluppo complessivo programmare la Basilicata del prossimo futuro. Praticamente dopo metà legislatura siamo ancora al punto di partenza. Ci auguriamo che il Presidente Bardi comprenda il senso delle nostre proposte perché, oggi, la Basilicata può diventare un ‘dimostrativo italiano’ positivo della transizione energetica – conclude Cifarelli – e, intorno a questo, costruire un nuovo paradigma di sviluppo economico».
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