L'area industriale di Melfi
2 minuti per la letturaLa International Trading & Service s.r.l. opera nell’area di San Nicola di Melfi, a rischio 103 posti di lavoro. Utilizzati tutti gli ammortizzatori sociali disponibili: scadenza il 21 gennaio 2024
MELFI – Sono 103 i posti di lavoro a rischio nell’area industriale di San Nicola di Melfi. Si tratta dei dipendenti dell’azienda International Trading & Service s.r.l.
A denunciare l’ennesima crisi sono le segreterie regionali Uiltrasporti, Fast-Fismic, Filt-Cgil, dopo l’incontro tenutosi con l’azienda lo scorso 29 novembre. La International Trading & Service s.r.l. opera nella logistica del settore automotive. Per questo i sindacati hanno chiesto un incontro urgente, in sede regionale. Soprattutto dopo le criticità emerse nel comparto logistico della zona industriale di San Nicola di Melfi.
«Nonostante la volontà da parte aziendale di voler ancora investire sul nostro territorio, avendo anche partecipato a varie gare d’appalto per l’acquisizione di nuove commesse – spiegano i sindacati – la ditta ha comunicato di aver utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali disponibili nel quinquennio mobile. L’ultimo periodo avrà conclusione il 21 gennaio 2024, mettendo di fatto a rischio occupazionale, circa 103 lavoratori».
Una situazione «ormai nota a tutti, non solo a livello regionale, dove si stanno effettuando incontri mirati a soluzioni veloci ed efficaci. Ma anche a livello nazionale, dove sono previsti degli incontri al Mimit in presenza dell’Ad di Stellantis, Tavares, dell’Anfia e delle parti sociali».
L’auspicio dei sindacati è che in sede nazionale «venga sottoscritto quanto prima un accordo di transizione che guardi finalmente al futuro. Con robusti investimenti in ricerca e sviluppo, miglioramento delle infrastrutture e nuovi incentivi all’acquisto di auto a bassa emissione CO2. Per tanto si rende necessario l’intervento della Regione Basilicata. Attraverso una celere convocazione da parte dell’assessore alle Attività Produttive, che abbia lo scopo di analizzare e trovare gli strumenti più idonei e vantaggiosi, a tutela non solo di tutta la forza lavoro, ma anche dell’azienda».
Questa «per via del perdurare dell’incertezza di mercato e per effetto anche di una nuova ristrutturazione ed organizzazione del lavoro da parte della committente Stellantis, per via della transizione all’elettrico, sta attraversando una grave crisi aziendale con perdite economiche importanti. Indispensabile l’attuazione di politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree colpite dalla crisi, così com’è previsto dall’individuazione della stessa, come Area di crisi complessa industriale».
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