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I sindaci discutono dello stabilimento Stellantis di Melfi, il direttivo Anci Basilicata: «Allarme e preoccupazione per lavoratori e famiglie»
POTENZA – «Forti preoccupazioni» sulla situazione dello stabilimento di Melfi e soprattutto sul futuro dei lavoratori. A esprimerle è il direttivo dell’Anci (l’Associazione dei Comuni) di Basilicata, che si è riunito per discutere l’ordine del giorno presentato dal sindaco di Barile, Antonio Murano, concernente “Piano industriale Stellantis di Melfi – Prospettive per lavoratori e imprese – Ricadute sui Comuni”.
«Il direttivo – fa sapere l’Anci in una nota del presidente Andrea Bernardo – ha unanimemente condiviso il documento, ponendo in evidenza la persistente preoccupazione derivante dal nuovo piano industriale Stellantis di San Nicola di Melfi, che sembra pregiudicare irrimediabilmente le prospettive industriali e occupazionali del più grande stabilimento di auto esistente in Italia, che rischia di essere fortemente ridimensionato nei numeri».
STELLANTIS MELFI, NUMEROSI I SINDACI PRESENTI ALLA DISCUSSIONE
Alla riunione, oltre a Bernardo e Murano, hanno preso parte Felicetta Lorenzo, coordinatrice Piccoli Comuni e sindaco di Rapone, Domenico Bennardi (sindaco di Matera), Leonardo Sabato (sindaco di Bella), Graziano Scavone (sindaco di Tito), Giovanni Lettieri (sindaco di Picerno), Gerardo Larocca (sindaco di Brindisi di Montagna), Nicola Morea (sindaco di Irsina), Salvatore Cosma (sindaco di Tursi); Fernando Picerno (assessore di Potenza); Viviana Cervellino (sindaco di Genzano), Nicola Sabina (consigliere di Pietragalla), Antonio Rizzo (coordinatore Anci Giovani e sindaco di Viggianello), Franco Mollica (consigliere di Venosa); Filippo Luberto (sindaco di Grassano e consigliere nazionale Anci), Vittoria Rotunno (assessore di Poten e consigliere nazionale Anci) e Felicia Bello (sindaco di Armento e delegata Montagna).
«Ad oggi, Stellantis continua per la strada della riduzione dell’occupazione – evidenzia l’Anci Basilicata – senza prospettive future e con il trasferimento di lavoratori verso altri stabilimenti, per cui si rischia – da un lato – il ridimensionato del sito produttivo di Melfi e -dall’altro – si continua ad impoverire il tessuto sociale dei territori con la migrazione dei giovani e i preoccupanti fenomeni di spopolamento. Il silenzio del tavolo tecnico su Stellantis, l’enorme incremento delle ore di cassa integrazione, il mutato contesto globale del mercato del lavoro, l’aggravio della situazione socio-economica nazionale e regionale (anche dovuta all’effetto dell’incremento inflazionistico), destano grande allarme e preoccupazione per le sorti di migliaia di famiglie e lavoratori».
I SINDACI: «STABILIMENTO STELLANTIS DI MELFI, VICENDA PREOCCUPANTE»
Per il direttivo dell’Anci, «il rischio di una drastica riduzione dei livelli occupazionali dell’area industriale di San Nicola di Melfi impone alle Istituzioni e a tutte le parti coinvolte l’apertura di una discussione urgente, finalizzata ad elaborare strategie adeguate e assumere impegni concreti. Di certo non si ritiene possa essere una strategia quella degli incentivi all’esodo, che depaupera il tessuto lavorativo di Stellantis e lascia immaginare un’assenza di futuro industriale, oltreché crea mere illusioni verso chi riceve un incentivo sul quale investire, molto probabilmente fuori dalla Basilicata, creando ulteriore spopolamento».
Insomma, sottolinea l’Anci, «lo stabilimento Stellantis di Melfi comincia ad essere una vicenda preoccupante per la Basilicata. Preoccupante per il presente ma soprattutto per il futuro. La conferma dell’estensione della cassa integrazione preoccupa i lavoratori e le tante famiglie coinvolte, così come preoccupano i rallentamenti della produzione che vanno avanti da mesi». Ed è per questo che il direttivo Anci invoca «un’azione congiunta di tutte le istituzioni lucane. Un’azione convinta e determinante che solleciti un tavolo di confronto serio e permanente tra Governo nazionale, Regione, parti sociali e azienda. Sul Piano industriale e sul ruolo che Melfi deve avere negli asset della multinazionale va aperto un confronto allargato, immediato e di merito».
VERSO LA CREAZIONE DI UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE
In conclusione, il direttivo Anci Basilicata, «atteso che tanti lavoratori provengono anche dalle regioni limitrofe, si farà carico di attivare un tavolo di concertazione». Tavolo di concertazione «che veda coinvolti anche il presidente Anci nazionale Antonio De Caro, i presidenti Anci di Puglia e Campania, Upi Basilicata e le Upi delle Regioni confinanti, il presidente della Conferenza delle Regioni, i presidenti della Regione Basilicata, Puglia e Campania, il presidente delle Autonomie locali italiane». L’obiettivo è che «tutti vengano interessati e si sentano partecipi nell’azione di salvaguardia del polo automobilistico di Melfi, che riguarda la politica industriale dell’intero Paese e non solo della Basilicata».
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