Lo stabilimento Fca a San Nicola di Melfi (PZ)
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POTENZA – Assunzioni per rafforzare le linee produttive dei nuovi modelli e sciopero dell’indotto. Dopo Sevel e Torino, la Fca apre a nuove assunzioni a Melfi: il buon andamento del mercato, congiunto al successo del lancio dei nuovi modelli Jeep versione ibrida, comincia a dare dei risultati positivi in termini di occupazione anche nel polo industriale del Potentino: nel pomeriggio di oggi, durante la riunione tra la direzione e il comitato esecutivo, la Fca ha comunicato ai delegati sindacali che ricorrerà, dai primi giorni di novembre, all’inserimento nello stabilimento lucano di 50 lavoratori con contratto di somministrazione a tempo determinato al fine di allineare l’organico per garantire le produzioni in particolar modo della Jeep Compass e delle versioni ibride del marchio Jeep.
LA SODDISFAZIONE DEI SINDACATI
Il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo ha commentato: «Crediamo che in questa fase il governo debba continuare nello sforzo di finanziare il rinnovo del parco automobilistico e l’estensione della possibilità di connettersi alla rete elettrica sul territorio. Così come crediamo che in questo difficile momento di espansione geometrica della pandemia, non sia il momento di minacciare scioperi generali come fa Landini, ma quello di preservare la salute dei lavoratori congiuntamente allo sviluppo dell’economia».
Secondo la Fiom Basilicata «è necessario che si lavori strutturalmente alla tenuta e all’incremento dei volumi occupazionali per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza di tutti. Le assunzioni di lavoratori, in particolare in questa fase, sono sempre positive – aggiungono i metalmeccanici della Cgil – soprattutto in un settore che in Italia sta soffrendo e fatica a trovare una collocazione precisa nell’agenda politica. È necessario che si lavori strutturalmente alla tenuta e all’incremento dei volumi occupazionali per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza di tutti».
«Fca Melfi va oltre gli schemi, con un periodo in controtendenza dove le aziende chiudono o sono in affanno il sito automobilistico assume 50 lavoratori con contratto in somministrazione a tempo determinato ed a partire dai primi giorni di novembre: oltre che voler ottenere la piena produttività per gli ultimi due mesi del 2020. Non possiamo che ritenerci soddisfatti e speranzosi che l’anno a venire si porti via un periodo nero per il settore auto». È quanto hanno dichiarato il segretario regionale dell’Ugl Metalmeccanici Basilicata, Florence Costanzo e il segretario provinciale della federazione potentina, Giuseppe Palumbo a fine riunione. Per l’Ugl Metalmeccanici – proseguono i sindacalisti – «è un momento di riflessione dove ancora la pandemia Covid-19 la sta facendo da padrona sulle aziende ma non possiamo che registrare un cauto ottimismo: questa notizia di Fca è finalizzata ad assumere fresca manodopera ad una temporanea necessità di allineamento dell’organico affinché si possa soddisfare un crescente domanda di mercato dei modelli Jeep Compass e delle nuove versioni ibride. Riteniamo che grazie alla produzione Jeep, per i lavoratori dello stabilimento di Melfi si possa scongiurare un periodo d’incertezza nero da Covid-19, nella consapevolezza di essere di fronte ad un mercato invaso dai modelli giapponesi e che certamente ha devastando le nostre quote di mercato Fca: l’Ugl Basilicata essendo fiduciosa crede fortemente, quel che distingue il distretto dell’automotive melfitano dai concorrenti è proprio la capacità di mettere in circolo le conoscenze per migliorare la qualità dei prodotti e rimanere competitivi, sui mercati. Siamo ottimisti, Fca Melfi rimane sempre il gioiellino del gruppo, noi Ugl ci sforzeremo a convertirla in un gioiello sicuri e certi che con la fusione con la nuova società Stellantis resterà comunque determinante nella produzione del gruppo. Serve che il Governo elargisca immediatamente liquidità, che consenta al comparto dell’automotive il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta – concludono Costanzo e Palumbo –, da traino per la ripresa dell’intero sistema economico: ricordiamo che la serietà di Fca, se pur in un momento drammatico mondiale delle pandemia, con il supporto dell’Ugl, sindacato partecipativo, prosegue spietatamente nella produzione relativamente allo stabilimento di Melfi».
MELFI TRA PRIMATI…
«Con oltre 147.355 vetture prodotte» dall’inizio del 2020, lo stabilimento di Melfi «continua ad essere quello che produce più autovetture tra tutti gli stabilimenti italiani»: lo ha detto a Potenza, partecipando oggi a un attivo dei delegati della Fim-Cisl, il segretario nazionale del sindacato, Ferdinando Uliano. Pur evidenziando che «nella fabbrica di Melfi la flessione produttiva registrata nei primi nove mesi dell’anno è in linea con la media del gruppo (26,9 per cento)», Uliano ha detto che «con la partenza produttiva della Jeep Compass si sono riscontrati effetti positivi sui volumi e sull’occupazione che nell’ultimo trimestre incideranno ancora di più. Dal 24 agosto – ha concluso il leader della Fim – lo stabilimento viaggia a pieno regime». Riferendosi alle difficoltà e alle incertezze causate dall’emergenza sanitaria, il segretario della Basilicata della Fim-Cisl, Gerardo Evangelista, ha spiegato che «il bilancio dei casi registrati tra i lavoratori di Fca è di 38 contagi, di cui 19 guariti e 19 positivi» e ha chiesto il potenziamento dei controlli e il miglioramento dei trasporti dei lavoratori verso la fabbrica lucana.
… E SCIOPERI
Grande adesione e partecipazione dei lavoratori indotto Fca di Melfi allo sciopero di due ore indetto dal sindacato dei metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm della Basilicata per i giorni 28 e 29 ottobre per il rinnovo del contratto nazionale. Nelle 2 ore di sciopero c’è stata un’adesione dei lavoratori pari al 90%, in alcune aziende si è raggiunti il 100% di adesione. Le segreterie regionali di Fim, Fiom e Uilm durante le ore di sciopero hanno tenuto le assemblee davanti ai cancelli delle fabbriche, con un’alta partecipazione da parte dei lavoratori. Durante le assemblee è stata espressa la necessità e l’importanza del contratto nazionale, la piattaforma rivendicativa votata dal 97% dei lavoratori, presentata 11 mesi fa a Federmeccanica e che mette al centro temi come salario e diritti. Fondamentale è il rinnovo del contratto per i lavoratori, oggi ancora di più, in questa fase di pandemia bisogna dare delle risposte concrete, perché le crisi non le devono pagare sempre e solo i lavoratori. L’aumento del salario è indispensabile anche per far ripartire i consumi e far ripartire l’economia in Italia, è necessario che ci sia una politica di rilancio dell’Industria e si facciano investimenti su tecnologia ecosostenibile. I metalmeccanici non si fermeranno continueranno a lottare per il mantenimento del contratto nazionale che garantisce salario, occupazione e diritti. Il 5 novembre è previsto un nuovo sciopero di 4 ore a un anno esatto dell’apertura del negoziato.
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