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Oltre che nel capoluogo si tratta di punti vendita a Melfi e Tito: fanno capo alla società Dps Group fallita il 16 marzo
POTENZA – “L’emergenza occupazione appare diventata una drammatica ‘costante’ in Basilicata: altri 30 posti di lavoro sono a rischio nei punti vendita Trony presenti in provincia di Potenza, a Melfi e Tito”. Sono 43 i negozi a rischio in tutta Italia, e la Basilicata è costretta ad aggiornare la sua “mappa delle vertenze” dopo un 2017 all’ultimo posto nel Mezzogiorno.
A sottolinearlo i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino.
“Occorre aprire subito un tavolo a livello regionale – dicono Leggieri e Perrino – con la società Dps Holding (titolare della nota catena di distribuzione) per scongiurare questo ennesimo duro colpo all’occupazione. I lavoratori Trony di Liguria e Puglia hanno già in calendario incontri con i rispettivi assessorati regionale al Lavoro: anche la Regione Basilicata deve fare la propria parte. È necessario intervenire immediatamente per garantire ai lavoratori la continuità del posto di lavoro e, nel peggiore dei casi, un adeguato sostegno al reddito (ricorrendo agli ammortizzatori sociali) finalizzato ad individuare eventuali nuovi acquirenti del complesso aziendale”.
“Porteremo l’ennesimo caso di crisi occupazionale in Consiglio regionale – rimarcano i consiglieri del M5s – interrogando a riguardo l’Assessore competente. Le istituzioni regionali competenti avrebbero dovuto muoversi tempestivamente: la vertenza Trony, infatti, non è certo un fulmine a ciel sereno. Già da diversi mesi lavoratori e sindacati avevano denunciato il rischio di fallimento dopo la drastica diminuzione dei compensi in busta paga e la richiesta dei vertici societari di accesso al concordato preventivo. Siamo e resteremo al fianco dei lavoratori – concludono – e delle loro famiglie in questo momento difficile ed annunciamo il nostro impegno, ad ogni livello, per una positiva risoluzione della vicenda”.
Anche la Filcams Cgil interviene sulla vertenza Trony, chiedendo un intervento del Mise e l’intervento della Regione Basilicata dopo la chiusura dei punti vendita di Tito Scalo e di Melfi. “Il 16 marzo il tribunale di Milano ha decretato il fallimento della società Dps Group a cui fanno capo i negozi commerciali a marchio Trony, in Basilicata, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto. Nell’attuale già drammatica crisi del settore si aggiungono ora ulteriori 500 lavoratori in tutta Italia che si trovano improvvisamente le serrande abbassate sul proprio posto di lavoro. Sono 40 i punti vendita chiusi nel fine settimana, tra i quali in Basilicata quelli di Tito Scalo e Melfi con circa 30 giovani lavoratori, tra i 30 e i 40 anni di età. Nel corso del confronto sindacale si era paventato il fitto del ramo di azienda, naufragato in poche settimane. La Filcams Cgil aveva già dichiarato poco credibile il piano industriale presentato nel 2017, che vedeva la nascita di una nuova società denominata Vertex e che avrebbe dovuto rilanciare, oltre alla rete di vendita, anche il mercato dell’online”.
Per il sindacato “l’epilogo della DPS Trony è sicuramente da addebitare alla incapacità imprenditoriale di guardare con maggior lungimiranza al futuro e al saper far fronte alle trasformazioni investendo e innovando, ma è altrettanto vero che, nel cavalcare il cambiamento, la politica ha prestato attenzioni esclusivamente alle evoluzioni dell’online, senza però individuare strumenti che avrebbero dovuto accompagnare il cambiamento per governare il settore e non far ricadere tutto sul mercato del lavoro”.
Domani mercoledì 21 marzo è previsto a Roma un incontro con Dps Group e contemporaneamente la Filcams Cgil già chiesto un incontro al Ministero dello sviluppo economico e l’utilizzo di un ammortizzatore sociale che attutisca l’impatto occupazionale e consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter cogliere l’opportunità di essere riassunti da nuovi acquirenti.
La Filcams Cgil di Potenza chiede inoltre l’intervento dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Basilicata affinché nella vertenza nazionale i lavoratori lucani siano rappresentati anche a livello istituzionale oltre che sindacale, in una regione come la Basilicata dove il tasso di disoccupazione nell’ultimo trimestre del 2017 è ulteriormente peggiorato. “La Basilicata continuerà a versare in una situazione di strutturale debolezza e di vera e propria emergenza occupazionale se non verranno intraprese azioni positive di lungo periodo”.
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