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Ferrero e Canella sono due marchi che hanno puntato sulla Basilicata

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Dall’aperitivo dedicato al frutto del Metapontino al progetto della Ferrero, già presente con un suo stabilimento a Balvano

POTENZA – Il 2018 sarà, tra le altre cose, quello della Candonga, la fragola lucana che rafforza sempre più il suo mercato tanto da vantare un aperitivo dedicato: dal mese scorso è infatti in vendita nella Gdo (Grande distribuzione organizzata) il “Rossini-Candonga”  della Canella. Già quattro mesi fa al Fico Eataly World a Bologna era stata inaugurata  la partnership tra il consorzio Candonga Fragola Top Quality e la casa vinicola di San Donà di Piave (Venezia). «Le migliori fragole della Basilicata, sapientemente miscelate allo Spumante Brut del Veneto a fermentazione naturale, hanno dato origine alla fresca effervescenza del nuovo “Rossini-Candonga”, l’aperitivo tutto italiano creato da Canella sull’esperienza di 30 anni di produzione del famoso “Bellini” in bottiglia». 

Sempre nell’ottica di una felice unione di grandi gruppi industriali e tipicità del territorio si muove il “Progetto Nocciola Italia” promosso dalla Ferrero per una nocciola di qualità e una filiera sostenibile, tutta italiana, a supporto dell’intero comparto agricolo con 20mila ettari di nuove piantagioni da sviluppare entro il 2025: un momento che può rappresentare un’opportunità per gli imprenditori agricoli della Basilicata dove da anni è in produzione lo stabilimento di Balvano, una tra le realtà produttive più importanti del Gruppo alimentare italiano e della regione. E’ quanto sottolinea la Cia-Agricoltori di Basilicata evidenziando l’esigenza di fare il punto sullo stato di attuazione dell’accordo di programma sottoscritto nel 2015 da regione, Ismea e Ferrero con il quale si prevede lo sviluppo della corilicoltura in Basilicata. I dati della produzione di nocciole di fonte Istat sono fermi al 2010: gli ettari coltivati a nocciolo erano solo due, tutti in provincia di Potenza, con un raccolto stimato di soli 43 quintali. La situazione del comparto nel corso degli anni è migliorata ma c’è un potenziale enorme da sfruttare sul piano di nuove coltivazioni in tante aree vocate e in quelle in abbandono o comunque sottoutilizzate, in particolare delle zone interne. 

Sempre l’accordo Ferrero–Basilicata–Ismea, che continua ad essere una buona base di partenza, favorisce il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile. La Regione, dal canto suo, mediante il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è impegnata a contribuire a sostenere ed ad incentivare il comparto della nocciola, mentre Ismea a mettere a disposizione le proprie competenze nel settore anche nella fase di realizzazione del progetto tramite i propri strumenti istituzionali di sostegno anche economico-finanziari. Ferrero si rende disponibile a cooperare per lo sviluppo del progetto prevedendo la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori. 

Non si sottovaluti che il nostro Paese rappresenta oggi il secondo player a livello mondiale con una quota di mercato di circa il 12% della produzione globale di nocciola e segue a distanza la Turchia che rappresenta il 70% del mercato complessivo. L’Italia però ha un grande potenziale di sviluppo grazie ad un territorio che, da Nord a Sud, è particolarmente vocato alla coltivazione di eccellenti varietà di nocciola. Ad oggi in Italia vengono dedicati oltre 70.0000 ettari di terreno alla coltura della nocciola, con una produzione media di nocciola in guscio di circa 110.000 tonnellate/anno (dato medio/anno ultimi 10 anni). Il risultato auspicato dal Piano Nocciola Italia è quello che, entro 7 anni, 20.000 ettari di nuovi noccioleti (+30% circa dell’attuale superficie) possano essere sviluppate. Sebbene la Ferrero soddisfi i propri bisogni di nocciole fornendosi da aree produttive localizzate in varie parti del mondo, mediante il Progetto Nocciola Italia una specifica attenzione sarà rivolta alla produzione italiana. 

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