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POTENZA – Con la discesa in campo di Adiconsum e Adoc si è avuta la conferma che nel capoluogo ci sono commercianti che stanno lucrando sulle spalle dei cittadini. In molti negozi di generi alimentari i proprietari hanno aumentato i prezzi. Un aumento che non è sfuggito ai cittadini. Non è un caso l’appello rivolto lunedì scorso dall’assessore comunale alle Attività produttive che invitava tutti gli esercenti a preservare il legame di fiducia instaurato con i propri clienti, applicando, a tutti i prodotti, il prezzo normalmente praticato». Un appello che da subito faceva capire che a Potenza in molti stavano marciando, vista la situazione di emergenza causata dal Covid-19, sulle spalle degli acquirenti.
Un sospetto che ieri ha trovato conferma esplicita nelle denunce di Adicosum e Adoc: prezzi di prodotti alimentari schizzati alle stelle.
«Nell’ultima settimana – si legge in una nota di Nino D’Andrea, presidente dell’Adoc (la nota è stata inviata al prefetto Vardé e al sindaco Guarente) – ci hanno segnalato l’aumento dei prezzi dei beni di primissima necessità». Ortaggi e frutta, salumi, latte e formaggi «oltre che prodotti per la pulizia personale e della casa». Aumenti che, stando a quanto denunciato dai consumatori che si sono rivolti all’Adoc, «sono superiori al 20 per cento rispetto all’inizio del periodo emergenziale».
Aumenti che non «solo non trovano giustificazione alcuna ma sono il sintomo di vere e proprie speculazioni specie in questo momento di difficoltà per i consumatori». Consumatori che, tra l’altro, devono anche fare i conti «con le loro fonti di reddito» che in alcuni casi «si sono ulteriormente ridotte». Oltre agli aumenti l’Adoc ha anche denunciato come «dagli scaffali sono anche sparite le classiche offerte che le reti di distribuzione sono solite fare».
E così «mentre sui siti nazionali (https://www.doveconviene.it/iper-e-super) sono riportate numerose offerte sui prodotti negli scaffali dei negozi potentini tali offerte, molto spesso, non sono presenti».
È vero che «i prezzi li fa il mercato ma in questo momento di emergenza il “senso civico” in questo momento non alberga in molti “commercianti potentini». D’Adrea ha quindi chiesto a sindaco e prefetto «di controllare la situazione affinché vi sia un contenimento dei prezzi al consumo dei beni di prima necessità».
Stessa denuncia da parte di Vincenzo Telesca, presidente dell’Adicosum. «Il timore di vedere calare la produzione ha indotto i consumatori a fare scorte di pasta, farina, olio, latte a lunga conservazione, pelati, caffè, biscotti per la prima colazione» come «anche prodotti più richiesti , quali l’amuchina e il gel disinfettante».
E se la «corsa agli acquisti sta tornando lentamente alla normalità» da lunedì scorso «si sono registrati aumenti indiscriminati dei prezzi dei generi alimentari di prima necessità». Anche la denuncia dell’Adicosum parte dalle segnalazioni dei cittadini. «Lievitazione dei prezzi dei generi alimentari – così Telesca – e l’attuazione di vere proprie pratiche commerciali scorrette».
Pratiche commerciali scorrette che «stando al numero di segnalazioni giunte a noi dell’Adiconsum riguardano soprattutto un noto supermercato del capoluogo dove si applicano «prezzi diversi e maggiorati rispetto a quelli pubblicizzati sul volantino presente on-line sul sito della medesima catena distributiva».
Insomma nel capoluogo si sta assistendo a uno sciacallaggio «con commercianti che stanno approfittando della situazione di emergenza – ha concluso il presidente dell’Adiconsum – per fare cassa».
In ultimo l’invito a rivolgersi «al Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto anche “Mr Prezzi”, il quale controlla, verifica e argina i fenomeni speculativi, grazie ad un sistema istruttorio che si attiva anche su segnalazione dei cittadini».
Garante che «effettuate le opportune verifiche riferisce le eventuali anomalie al ministro dello Sviluppo economico, che provvede a segnalare tutto all’Antitrust e a sollecitare ispezioni della Guardia di finanza».
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